L'ANALISI
29 Agosto 2021 - 06:05
CREMA - C’è un virus, letale per i cuccioli (una sessantina quelli ospitati nel rifugio), che ha già ucciso tre piccoli mici dell’oasi felina di via Chirico, gestita dall’associazione Arischiogatti. Per questa ragione e a scopo precauzionale, le volontarie, in accordo con il dipartimento veterinario dell’Azienda tutela della salute Val Padana e con il Comune, hanno deciso di chiudere il rifugio almeno sino a fine settembre. Non verranno dunque presi nuovi gatti, ma non si potranno nemmeno adottare. E questo è un problema serio, visto il sovraffollamento del rifugio, denunciato proprio nei giorni scorsi dalla stessa associazione. Tornando al virus, l’ipotesi, come spiegano le volontarie, è che si tratti di parvovirosi felina.
"La struttura rimane chiusa fino alla fine di settembre – confermano -: adozioni e nuovi ingressi sono temporaneamente sospesi ci sono stati tre decessi a causa di un virus. Si sospetta che si tratti di parvovirosi felina, malattia infettiva potenzialmente letale per i cuccioli. Per questo motivo, sebbene a malincuore, si è deciso di chiudere temporaneamente. Non potranno essere inseriti nuovi cuccioli e non potranno uscirne quelli già ospiti per almeno un mese".
Per cercare di debellare l’infezione, l’unica soluzione è isolare i positivi perché non c’è una cura, sperando che nel frattempo il contagio non si diffonda. Le volontarie sono costrette a prendere precauzioni igieniche supplementari, indossando guanti e calzari per evitare di portare il virus in altre zone del rifugio. La malattia presenta anche diverse varianti e nonostante i gatti siano tutti vaccinati, l’infezione circola ugualmente. Sovente gli adulti non hanno sintomi, ma possono essere portatori, mentre la malattia nei cuccioli può portare alla morte nel giro di poche ore. Questo accade in quanto i gattini non hanno ancora un sistema immunitario formato e non sono ancora vaccinati con la doppia dose.
Il virus si diffonde tramite le feci. "Al momento su via Chirico gravitano una settantina di adulti che girano liberi nella zona, mentre sono almeno 60 i cuccioli ospitati all’interno nei container – concludono le volontarie -: li terremo il più possibile isolati e protetti per cercare di bloccare il contagio". Tre anni fa, nell’ultima epidemia, morirono 18 gattini.
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