CALCIO
28 Agosto 2021 - 06:30
CREMONA - Penultima nella classifica regionale relativa all’incidenza dei nuovi casi di Covid 19 sulla popolazione: 47,2 infetti ogni 100 mila abitanti per il territorio provinciale negli ultimi sette giorni. Una posizione poco invidiabile quella che fa registrare la provincia di Cremona.
Il dato è contenuto nell’approfondita e dettagliata analisi statistica sulla pandemia che ogni giorno viene aggiornata sulla pagina Facebook «Pillole di ottimismo», curata dal chirurgo vascolare dell'istituto clinico Humanitas Paolo Spada. Da ormai un anno e mezzo lo specialista porta avanti questo fondamentale lavoro che sviscera i numeri relativi ai contagi.
Peggio di Cremona in Lombardia solo Mantova con un’incidenza di 59 casi su 100 mila abitanti. Vanno molto meglio le cose in un’altra provincia confinante, quella di Bergamo dove il dato scende a 22,4, il migliore a livello regionale. Difficile capire quale sia la ragione di una simile marcata differenza tra territori attigui relativa al tasso di incidenza, che di fatto significa la velocità di circolazione del virus tra la popolazione residente. Bene anche Monza e Brianza e Milano che sono praticamente appaiate anche a quota 30. Qualcuno ipotizza che ciò sia dovuto alla prima ondata del Covid 19 e alle conseguenti immunità acquisite dalla popolazione: nella Bergamasca il virus aveva colpito in maniera durissima, ma certo anche il Cremonese non era stato risparmiato. Peraltro essendo trascorso ormai un anno e mezzo la copertura anticorpale dei contagiati dei primi mesi, potrebbe anche essere svanita.
Nel territorio della provincia di Cremona, così come nel resto della Regione, le vaccinazioni hanno ormai raggiunto il 70% e oltre della popolazione. Ciononostante permangono marcate differenze sull’incidenza del virus. Negli ultimi giorni il dato regionale relativo alla diffusione del contagio ha fatto registrare un rimbalzo verso l’alto seppur non di proporzioni importanti. Viene comunque considerato un movimento statistico fisiologico in quanto nella settimana precedente erano comprese giornate come il Ferragosto, in cui i tamponi effettuati in tutto il territorio lombardo sono stati la metà di un normale giorno feriale. Evidente, infatti, che con meno test emerga un numero inferiore di positivi. Di ciò risente ovviamente anche il dato relativo all’incidenza del contagio.
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