L'ANALISI
22 Agosto 2021 - 11:34
CREMONA - Continua il botta e risposta sul taglio delle piante. Dopo la nota di ieri di Legambiente, a intervenire oggi è il vicesindaco Andrea Virgilio: «Se Legambiente vuole aprire un percorso con l’Amministrazione, le porte sono sempre aperte, se insieme alle altre associazioni ambientaliste chiede invece una moratoria sul taglio delle piante non siamo d’accordo, si tratta di una proposta contraddittoria rispetto a tutto quello che Legambiente ha dichiarato su queste pagine e soprattutto è un’ipotesi completamente priva di buon senso».
Il vicesindaco di Cremona chiarisce ulteriormente la posizione del Comune: «Condividiamo l’esigenza di un piano organico del verde, è una bella sfida, voluta fortemente da questa giunta anche in discontinuità con il passato, che partirà proprio in questi mesi; all’interno di un’azione di pianificazione e di programmazione restano fondamentali gli interventi di monitoraggio come quelli avvenuti nelle scorse settimane e la creazione di nuove piantumazioni, solo quest’anno abbiamo per esempio messo a dimora oltre mille piante nel perimetro urbano, oltre a quelle previste in sostituzione degli abbattimenti».
Ma secondo Virgilio c'è anche un altro aspetto che spesso gli ambientalisti ignorano: «A volte le piante vengono sacrificate per favorire infrastrutture come piste ciclabili, per salvaguardare l’assetto idrogeologico, per la sicurezza dei cittadini, per garantire la bonifica di aree dismesse da decenni, protestare ogni volta senza tenere conto dell’azione complessiva, mostra un approccio ideologico che non affronta in modo organico il tema della sostenibilità di un contesto urbano. Ricordo a Legambiente che solo qualche settimana fa un loro esponente, in occasione della caduta di un grosso ramo in prossimità di una scuola, sollecitava “un monitoraggio capillare delle condizioni degli alberi e la necessità di lavorare sulla prevenzione, perché sulla sicurezza non si scherza”».
Sicurezza, quindi, innanzitutto: «Ebbene, ora che l’Amministrazione ha mantenuto fede a quelle azioni periodiche di controllo che purtroppo hanno rilevato la necessità di abbattere alcune piante pericolose per cose o persone, Legambiente e altre associazioni ambientaliste chiedono una moratoria, ovvero di dilatare i tempi per ulteriori controlli. Dunque, di fronte a una relazione tecnica che mette in risalto la pericolosità di alcune piante, che vincola di fatto gli amministratori locali a prendere provvedimenti finalizzati alla sicurezza degli spazi pubblici, il mondo ambientalista cremonese chiede di aspettare. Ma aspettare che cosa? Ma siamo davvero arrivati a proposte che ignorano competenze tecniche e la necessità di salvaguardare la tutela dei cittadini? La gravità di questa richiesta è incoerente e irresponsabile perché non prende in considerazione l’obiettivo primario di un’azione amministrativa finalizzata alla sicurezza, si limita a una presa di posizione che, come spesso accade è solo astratta».
E conclude: «Rispetto al dibattito politico, si vada fino in fondo con le richieste di approfondimento e di segnalazione, non ci sottrarremo certo al confronto, fermarsi all’annuncio solo per fare polemica, come spesso accade, significa nei fatti non esercitare una reale funzione di controllo».
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