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Allo skatepark vandalismi, danni e rifiuti: «Gli autori? Nostri coetanei»

I ragazzi che frequentano il parco nella zona industriale si rimboccano le maniche e rimediano all'inciviltà

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

19 Agosto 2021 - 06:10

Allo skatepark vandalismi, danni e rifiuti:  «Gli autori? Nostri coetanei»

CREMA - Da quasi tre anni hanno trasformato una strada chiusa nella zona industriale di Santa Maria, in un parco da skateboard. Purtroppo, periodicamente, quest’area che loro stessi tengono pulita e in cui hanno anche piantumato alcune essenze, viene presa di mira dagli incivili.

I ragazzi appassionati di questo sport — una trentina quelli che frequentano abitualmente il park, di Crema, ma anche del circondario — si ritrovano spesso a fare i conti con gesti di inciviltà. L’abbandono dei rifiuti è all’ordine del giorno, ma è capitato anche di peggio, compresi i vandalismi ai danni delle strutture: rampe, scivoli e altri ostacoli, che il ragazzi hanno realizzato a proprie spese per attrezzare il parco. Non ci sono certezze, ma chi sporca e danneggia potrebbe essere coetaneo, o anche più giovane degli appassionati.

«Ci siamo dati da fare, recuperando e allestendo uno spazio di aggregazione in una semplice strada chiusa ai margini della zona industriale — racconta Alessandro Dagheti, uno dei ragazzi del gruppo —: doveva essere una sistemazione momentanea, in accordo con il Comune. Sono già passati più di due anni e siamo ancora qui».

In origine, infatti, gli appassionati di skateboard si ritrovavano nel parco attrezzato di via Nazario Sauro, dove c’è una pista per pattini e appunto tavole a rotelle che confina con la ferrovia. «Il problema — prosegue Dagheti — era che con salti e altre evoluzioni, facevamo rumore, dunque i residenti delle palazzine vicine si sono più volte lamentati. In effetti il nostro non è uno sport silenzioso e capiamo che, magari a una certa ora della sera, possa dare fastidio. In accordo con il Comune abbiamo dunque lasciato il parco, con la promessa che l’ente avrebbe valutato dove crearne uno apposito per gli skateboard, ovviamente lontano dalle case. Ne frattempo ci siamo trasferiti in via Bramente. Ci abbiamo provato a farlo apparire come un luogo di aggregazione degno di questo nome, impegnandoci per avere delle panchine e dei cestini. Ma l’intera area dispone di un solo lampione utile, insufficiente per permettere di skateare la notte in sicurezza e lasciando lo spazio vittima di chiunque voglia far caos senza motivo».

Basterebbe dunque un’illuminazione adeguata, per scoraggiare chi bivacca in piena notte sicuro di non essere visto. Un investimento economico relativo da parte del Comune, che tornerebbe utile anche se il parco provvisorio venisse smobilitato, per essere trasferito altrove.

«Quando ci è stata proposta questa ubicazione temporanea ci era piaciuta in quando lontana da abitazioni i cui residenti potessero essere infastiditi, ma con il tempo si è sparsa la voce e chiunque non sia un assiduo frequentatore del posto non si fa problemi ad abbandonare rifiuti che in linea teorica non spetterebbe a noi a pulire — conclude Dagheti —: capiamo comunque che il Comune, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo così complicato a causa della pandemia, abbia avuto altre priorità e dunque non abbia potuto portare avanti il discorso di una nuova collocazione per lo skatepark».

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