L'ANALISI
16 Agosto 2021 - 09:35
PONTEVICO - Una ferita che non si è mai rimarginata. A distanza di 31 anni dalla strage di Ferragosto nella frazione Torchiera di Pontevico, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandra Azzini ha deciso di installare un monumento commemorativo raffigurante l’abitazione in cui sono state massacrate quattro persone.
Alle 9 di oggi, come ogni anno, è stata celebrata la messa nella villetta della famiglia Viscardi a Torchiera. Poi, alle 10.30, in via Viscardi a Pontevico ci sarà l’inaugurazione del monumento.
Nella notte tra il 15 e il 16 agosto 1990 due rapinatori, il serbo Ljubisa Vrbanovic, soprannominato Manolo, e il nipote Ivica Bairic, hanno assassinato a colpi di pistola Giuliano e Agnese Viscardi, di 58 e 53 anni, e i figli della coppia Luciano e Maria Francesca di 28 e 23 anni.
Da quella villetta, circondata da campi di mais e cascine, diventata un mattatoio, la coppia di assassini era riuscita a fuggire. Successivamente uno dei due killer era morto in un conflitto a fuoco con la polizia. Mentre Manolo era stato arrestato in Serbia, condannato a 40 anni di carcere e dichiarato morto nel novembre 2014.
L’unico superstite della famiglia Viscardi è stato Guido, figlio e fratello delle vittime, che ancora oggi chiede verità e giustizia su quello che è accaduto 31 anni fa nella villetta di famiglia. «Sono passati 31 anni e nulla è cambiato. Dov'è la giustizia dello Stato? Se la notizia fa clamore allora si va a fondo, ma la mia storia pare troppo vecchia per esser presa in considerazione», è stato l’amaro commento di Guido Viscardi che sui social network gestisce la pagina «Strage famiglia Viscardi» per continuare a ricordare i suoi cari barbaramente trucidati e chiedere giustizia dopo oltre 30 anni dalla mattanza che si è consumata tra quelle quattro mura.
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