L'ANALISI
COLPO FALLITO A BORETTO
11 Agosto 2021 - 11:31
Camera a soqquadro in una foto d'archivio
CASALMAGGIORE - Quando una pattuglia della Polizia municipale su richiesta di alcuni residenti è intervenuta presso l’abitazione di un anziano reggiano, lei si trovava fuori dall’abitazione lasciando intendere di essere estranea a ogni addebito nonostante gli stessi agenti con i carabinieri, giunti nel frattempo in ausilio ai colleghi, hanno rilevato che la camera da letto dell’abitazione dell’ultra 90enne era stata interamente messa a soqquadro.
A certificare che in quella casa era entrata la donna trovata all’esterno sono state le riprese fatte con uno smartphone da altro residente che ha documentato come la donna fermata fosse stata dentro casa con l’intento di consumare un furto poi non portato a termine grazie ai residenti che hanno allertato una pattuglia di vigili in transito inducendo la ladra a uscire a mani vuote dalla casa presa di mira.
Per questi motivi con l’accusa di tentato furto aggravato i carabinieri della Stazione di Boretto (Reggio Emilia) hanno denunciato una 55enne residente nel campo nomadi di Casalmaggiore.
L’origine dei fatti poco dopo le 9 del 5 agosto scorso quado una pattuglia della Polizia locale dell’Unione Bassa reggiana transitando in una via del comune di Boretto veniva fermata da un gruppo di residenti che affermavano del possibile furto che si stava consumando presso l’abitazione di un ultra 90enne.
Gli agenti intervenuti portati nel retro dell’abitazione notavano all’esterno una donna che fermata veniva identificata e indagata. Il sopralluogo eseguito alla presenza del figlio della vittima in effetti confermava l’intrusione furtiva come desunto dalla camera da letto messa a soqquadro e con il contenuto dei vari suppellettili riversato sul tavolo. Nulla tuttavia risultava mancare probabilmente grazie proprio all’intervento richiesto dai residenti. Nel frattempo giunti anche i carabinieri di Boretto che identificavano altro residente che era in possesso di tre filmati ripresi con il suo telefonino che documentavano come la donna poco prima dell’intervento era entrata in casa con l’intento di compiere il furto.
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