L'ANALISI
10 Agosto 2021 - 18:57
CREMONA - «Ti mandano un QR Code farlocco per 120 euro. Si tratta di un codice a barre che potrebbe benissimo essere generato gratis con programmi informatici, comodamente da casa, ma che non funziona. Quando ci si lamenta del mancato funzionamento, ecco il ricatto in bitcoin per evitare che i dati personali forniti, indispensabili per redigere il falso documento, vengano divulgati»: lo spiega un ragazzo della provincia di Cremona che, nei giorni scorsi, ha ‘trattato’ con i truffatori del Green Pass in uno dei canali Telegram finiti al centro dell'operazione 'Fake pass'. Sono 32 i canali Telegram che sono stati chiusi, ma basta cercare le parole chiave (pass, greenpass, oppure il simbolo del bollino verde) per rendersi conto che rispuntano come funghi. Il più popolare conta quasi 11 mila iscritti.
Nessun cremonese, per il momento, sembra essere caduto concretamente nel raggiro arrivando a pagare le somme richieste. O meglio: nessuno ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine, molto probabilmente per non subire conseguenze. Così come non ci sono state, ad oggi, segnalazioni da parte di ristoratori o baristi incappati in anomali QR Code non riconosciuti dall'app VerificaC19. La Polizia di Stato garantisce però che vigilerà e se necessario interverrà tempestivamente. Nel frattempo l’appello è quello di non cadere in trappola e non credere in simili scorciatoie: per ottenere il Green pass, gratuitamente, basta vaccinarsi o avere un tampone negativo.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris