L'ANALISI
02 Agosto 2021 - 20:31
Marcell Jacobs
MILANO - Anche nella gioia della medaglia è scoppiata la polemica e protagonisti sono stati i politici di casa nostra. Lo storico successo sui 100 metri di Marcell Jacobs, nato in Texas da papà americano e mamma italiana e da sempre abitante a Desenzano, ha scatenato la voglia di mettere qualche bandierina.
A scatenare tutto è stato un post del leghista Attilio Fontana, Governatore della Lombardia. «L’uomo più veloce del mondo è di Desenzano del Garda. È destino della Lombardia far correre l’Italia sempre più forte».
Da lì sono seguiti circa quarantamila commenti, tra cui quello della sindaca di Crema Stefania Bonaldi (Partito Democratico) che ha immediatamente strigliato Fontana, ricordando che è l’integrazione a far correre veloce e ricordando al Governatore che non per tutti c’è lo stesso trattamento...
Dose rincarata poco dopo anche dal pentastellato Danilo Tonielli (deputato di Soresina) e dal suo collega Marco Degli Angeli (consigliere regionale di Crema).
Un botta e risposta caldissimo, come caldo è tornato il tema dello ius soli per chi è nato in Italia da genitori stranieri. Nel nostro paese esiste dal 2016 una legge che permette agli atleti stranieri residenti in Italia, da prima del compimento del decimo anno di età, di tesserarsi nelle federazioni sportive nazionali, al pari dei loro coetanei italiani di diritto e di sangue. Ma è chiaro che la situazione sia di più ampio spettro e soprattutto il problema coinvolga anche chi non fa attività a livello agonistico.
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