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CORONAVIRUS. L'INDAGINE
27 Luglio 2021 - 14:06
Attilio Fontana e Pier Attilio Superti
MILANO - La Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, per il governatore lombardo Attilio Fontana e altre 4 persone sull'affidamento del 16 aprile 2020 della fornitura da oltre mezzo milione di euro di camici e altri dpi a Dama, società di Andrea Dini, cognato del presidente.
Fontana, Dini, Filippo Bongiovanni, ex dg di Aria, e una dirigente della centrale acquisti regionale rispondono di frode in pubbliche forniture, come Pier Attilio Superti, vicesegretario generale della Regione, nuovo indagato.
«La notifica di oggi consentirà di assumere le iniziative previste dalla legge per dare un contributo di chiarezza allo sviluppo dei fatti che così come descritti non corrispondono al vissuto del Presidente». Lo spiegano i legali di Attilio Fontana, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, commentando la chiusura delle indagini. Il governatore lombardo, chiariscono, «non si riconosce» nell’«articolato capo di imputazione» per «come è stata ricostruita la vicenda».
Ci fu un «accordo collusivo intervenuto» tra Andrea Dini, patron di Dama spa, «e Fontana», suo cognato, «con il quale si anteponevano all’interesse pubblico, l’interesse e la convenienza personali del Presidente di Regione Lombardia», il quale da «soggetto attuatore per l'emergenza Covid» si «ingeriva nella fase esecutiva del contratto in conflitto di interessi» sull'ormai nota fornitura di camici e altri dpi trasformata in donazione. Lo scrive la Procura di Milano nell’avviso di conclusione delle indagini.
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