L'ANALISI
19 Luglio 2021 - 06:15
Anna Maria Martinelli, Sara Rossi e Francesco Amedeo Ferrari
CREMONA - Francesco Amedeo Ferrari si palleggia la sua tesina, meglio elaborato interdisciplinare, «I bravi di ieri e di oggi». E, come se fosse interrogato, la espone raccontando che «i bravi del Manzoni si ritrovano oggi nei bulli e cyber bulli, ma anche negli atteggiamenti mafiosi e della malavita organizzata. Chi si è opposto alla mafia è stato Giovanni Falcone, di questo ho parlato durante l’esame», racconta Francesco. A nulla serve che papà Alberto, preside del liceo scientifico Aselli, gli dica di non spiegare tutto, segno per segno e lui ribatte: «Papà, so io, faccio io, ti pregoooo» e il tono è di quelli che non lascia alternative. Francesco è una potenza della natura, Francesco è un ragazzino con la sindrome di down, ma questo non gli ha impedito di ottenere un bel 10 all’esame di terza media, dove ha frequentato la 3ª G della Virgilio. Il suo è più che un traguardo e come in tutte le vittorie conquistate con fatica e sudore i ringraziamenti sono doverosi e vanno ai professori, ma in particolar modo ai suoi angeli custodi, la docente di sostegno Anna Maria Martinelli e all’assistente alla persona Sara Rossi, è lo stesso Francesco a mettere i puntini sulle i e a dire: «Non sono state solo delle insegnanti, ma hanno lavorato per me con il cuore, all’esame ero emozionato, ma alla fine ce l’ho fatta», afferma soddisfatto. E come dargli torto un bel 10 è un motivo di incoraggiamento... Francesco è carico per la nuova avventura che lo attende il prossimo anno scolastico. Alla domanda di cosa farà poi, Francesco si concentra, guarda i genitori e poi dice: «Frequenterò il liceo Anguissola, indirizzo comunicazione». Ma Francesco va avanti e dice poi: «prenderò il posto di mio papà», insomma il neo licenziato studia da preside: «Quando lui lascerà, ci sarò io, sarà la sua eredità — continua Francesco —. Dopotutto quando uno è vecchio e lascia, al suo posto vanno i giovani». Il ragionamento non fa una piega.
«Francesco con il suo 10 è pronto ad affrontare le superiori e con il cuore che strabocca di gratitudine per le sue docenti di sostegno, per l’aiuto che gli hanno dato», sottolineano i genitori. E negli occhi di tutti c’è un’emozione che fa accapponare la pelle e commuove. Ma non potrebbe essere diversamente.
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