L'ANALISI
12 Luglio 2021 - 09:49
TRIGOLO - Anche stavolta la consegna del Benedettino d’oro è diventata un’ode al volontariato. O, se si preferisce, un ringraziamento a chi mette a disposizione della comunità il proprio tempo libero. Ieri mattina in chiesa parrocchiale a ritirare il riconoscimento simbolico di ‘trigolese dell’anno’ è stato Teresio Baldocchi. Eloquenti le motivazioni recitate dalla vice sindaco Paola Biaggi: «Tornato a Trigolo, dopo aver vissuto nelle città più belle del mondo e aver conosciuto le persone più autorevoli della Terra, ormai da molti anni si impegna con dedizione nel volontariato in parrocchia e nel territorio. La sua vita ricca di successi e di esperienze, si riflette nel suo stile, che lo distingue anche come volontario: elegante, cordiale, disponibile e generoso, ha per tutti un sorriso, una parola buona e una battuta. Penso di interpretare il pensiero di Teresio nell’affermare che la dedizione e l’orgoglio con cui svolgeva da bambino il servizio da chierichetto sono gli stessi che oggi animano il suo operato a favore della cittadinanza».
Il ritiro della targa (sempre una sorpresa per chi la riceve e anche per chi assiste alla cerimonia) è andato in scena al termine del rito religioso presieduto dal vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, intervenuto a celebrare nel giorno di San Benedetto la festa patronale del paese. Aperta dal tradizionale dono del cero dal Comune alla parrocchia, la funzione è stata animata dalle voci della schola cantorum Corrado Moretti e nel corso dell’omelia monsignor Napolioni ha posto l’accento sulla figura del santo del giorno, patrono tra l’altro anche dell’Europa. «L’armonia della diversità: è questa la specifica dell’opera di San Benedetto. Una base seria per creare un’esperienza di comunione, come possono essere una parrocchia ma anche un convento o un monastero, servono a dare senso a quello che facciamo».
Poi un invito ai genitori e ai tanti ragazzi presenti in chiesa. «Non bisogna cedere a tutti i desideri, tutti gli istinti, tutte le passioni che avvertiamo. Non è necessario dire o sentirsi dire sempre ‘sì’. I ‘no’ aiutano a crescere solidi e sono importanti perché rientrano nell’armonia del disegno di Dio e nella regola di San Benedetto».
Toccante, al termine della cerimonia, il lungo, calorosissimo, applauso che i fedeli hanno tributato a don Vilmo Realini, il parroco che a settembre lascerà Trigolo. E non privo di significato nemmeno l’attesissimo ritorno alle esibizioni in luogo pubblico della banda Anelli, che ha accolto il vescovo sul sagrato: un messaggio di serenità dal duplice significato, ovvero ricordare le origini del sodalizio nato nel 1848 come banda parrocchiale e rivolgere una sorpresa sia a Napolioni che alla cittadinanza.
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