L'ANALISI
09 Luglio 2021 - 06:05
CREMONA - I dati della Cassa integrazione del mese di maggio segnano una netta inversione del loro utilizzo. A maggio, le ore complessive di cassa sono state 71.714 contro quelle del maggio del 2020 che furono 3.048.108, con un calo del 98%. Nello spaccato delle diverse casse, risulta che quella ordinaria è calata del 98% passando dal 1.512.983 di ore del maggio del 2020 alle 26.909 dello stesso periodo del 2021; la cassa straordinaria è cresciuta ed è passata dalle 11.180 ore del maggio del 2020 alle 18.288 del 2021 con un aumento del 64%. Infine, quella in deroga è diminuita del 98% con un numero di ore nel maggio del 2021 pari a 26.517 al cospetto del 1.523.945 del maggio del 2020.
Si parte da questi dati nell’analisi condotta nelle scorse ore da Dino Perboni e Ivan Zaffanelli, rispettivamente segretario generale e segretario organizzativo Cisl Asse del Po, in merito all’indicatore centrale per quel che riguarda gli effetti della crisi, il peso della pandemia e la riscossa dell’economia nei vari distretti nei quali il territorio cerca di entrare in una nuova fase propulsiva. «In generale — spiegano entrando nel merito Perboni e Zaffanelli — i dati indicano un utilizzo della cassa integrazione più in linea al periodo pre-Covid; naturalmente, resta da verificare se l’aumento della cassa straordinaria è legata a processi riorganizzativi o a cessazione di attività. E questo è un dato che nel prossima fase è da monitorare e prevenire con interventi volti a salvare i posti di lavoro e le aziende. Certamente, se da un lato la riduzione della cassa è un segnale di ripresa delle attività e quindi di rilancio dell’economia e del lavoro, dall’altro questa riprese legata all’apertura delle attività va supportata affinché sia robusta e strutturale». Inoltre, i dati dicono che l’andamento è generalizzato in tutti i settori: «È questo un ulteriore fatto positivo; tuttavia, è importante da un lato aver mantenuto il blocco dei licenziamenti nel settore tessile e della moda (settori ancora in forte difficoltà), nonché aver prolungato la cassa Covid per quelle realtà in crisi, dall’altro è indispensabile la riforma degli ammortizzatori sociali con la creazione di un sistema di protezione sociale universale ed esteso a tutte le imprese, il rafforzamento dei contratti di solidarietà e l’allungamento della durata della Naspi. Infine, per il territorio cremonese resta necessario, quale volano di lungo periodo per lo sviluppo socio-economico la realizzazione delle grandi opere quali il raddoppio ferroviario Milano-Cremona-Mantova e l’autostradale Cremona-Mantova».
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