L'ANALISI
26 Giugno 2021 - 18:48
Pericle Sacchi nel 1966
CREMONA - È partito per la sua ultima ascensione Pericle Sacchi, l’alpinista di maggior spicco che Cremona abbia mai avuto e - come sottolinea il Club alpino cremonese nel volume edito in occasione dei cento anni - «certamente uno dei pochi che possa dire di avere contribuito a scrivere la storia dell’alpinismo italiano». Unico cremonese ammesso all’esclusivo Club degli accademici del Cai, Sacchi ha aperto più di cento nuove vie, soprattutto su Adamello e Presanella. Sacchi si è sentito male a Ossana, in Val di Sole, dove si era trasferito per stare più vicino alle sue montagne. Trasferito in elicottero a Trento, è morto venerdì, a 85 anni.
«Siamo riusciti a dirgli addio», racconta il figlio Matteo che ha ereditato la passione per le montagne dalle quali scende praticando lo sci estremo. «Mio padre era una persona tosta. Ha iniziato ad arrampicarsi intorno ai 17 anni e ha proseguito per 30-35. Ha scritto una importante guida della Presanella ed è stato scelto dal Cai per redigere i due volumi dedicati all’Adamello della Guida dei monti d’Italia».
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