CALCIO
26 Giugno 2021 - 08:25
CREMA - Dal primo luglio l’Azienda socio sanitaria territoriale, insieme alla Caritas diocesana e ad alcune realtà impegnate nell’accoglienza e nell’aiuto agli ultimi, è pronta a vaccinare 100 persone che vivono ai margini della società: si tratta di una settantina di richiedenti asilo, 50 dei quali sono seguiti dalle strutture della Caritas, mentre altri 20 sono ospiti di analoghe comunità di accoglienza esistenti sul cremasco. Completano il quadro i trenta senzatetto che al momento si appoggiano sull’associazione diocesana per il pasto. Persone conosciute a operatori e volontari anche per la frequentazione autunnale e invernale del rifugio San Martino di via Civerchi, il dormitorio che la Caritas ha aperto ormai otto anni fa. Fondamentale la collaborazione tra Asst e volontariato, coordinata dal direttore socio sanitario dell’azienda Piermauro Sala e da quello della Caritas Claudio Dagheti.
«Vaccinare senza fissa dimora e migranti, oltre che un dovere civico e cristiano – spiegano i promotori – è anche una forma di tutela per tutto il resto della popolazione». Ovviamente nessun obbligo, ognuna delle cento persone a cui è indirizzata l’iniziativa potrà liberamente scegliere se sottoporsi innanzitutto alla prima dose, per poi programmare la seconda. «Al termine dei dieci giorni tireremo le somme – chiarisce Sala –: vedremo se con questo sistema avremo raggiunto un numero elevato di vaccini oppure se non avremo avuto successo. Nel caso, potremmo valutare di impiegare un’unità mobile, sul modello delle vaccinazioni domiciliari, per poter intercettare chi non è stato coinvolto».
I vaccinandi saranno ricevuti all’ora di pranzo nell’ex tribunale. La procedura del consenso informato sarà loro sottoposta prima di portarli al centro massivo. «Contiamo di vaccinare almeno una decina di persone al giorno – prosegue il direttore socio sanitario –: tranne che per il consenso informato, che si anticipa prima di arrivare all’hub, l’iter da seguire sarà identico a quelli di tutti gli altri cittadini. Anamnesi, somministrazione e poi il quarto d’ora di attesa prima di lasciare il centro».
Del progetto si era già parlato nei mesi scorsi. Il lavoro di contatto con i senzatetto è cominciato proprio attraverso le strutture dove queste persone trovano assistenza. Importante anche la mediazione linguistica, per spiegare soprattutto ai richiedenti asilo, in Italia da poche settimane o mesi, l’importanza di sottoporsi alla vaccinazione. Un’assistenza utile ovviamente anche per la fase di anamnesi una volta che queste persone saranno ricevute al centro vaccinale.
Nel frattempo le vaccinazioni nell’ex tribunale proseguono al ritmo di 1.400/.1.500 al giorno. A livello provinciale, in base ai dati diffusi ieri dall’ Ats Val Padana e aggiornati a mercoledì, il totale delle dosi somministrate ha raggiunto quota 319.978, di cui 189.031 erogate dall’ Asst di Cremona, 101.207 da quella di Crema e 29.740 da altre strutture sanitarie assistenziali del territorio. I vaccinati con almeno una dose sopra gli 80 anni sono il 94% nel distretto cremonese e la totalità in quello cremasco. I settantenni sono rispettivamente l’87% e il 93%. La fascia di età dai 60 ai 69 ha raggiunto l’84% nel Cremonese e l’86% nel Cremasco. Per i cinquantenni siamo rispettivamente al 74% e all’81%.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Direttore responsabile: Marco Bencivenga