L'ANALISI
24 Giugno 2021 - 06:00
CREMONA - «La tipologia di pista scelta in progetto, monodirezionale sui marciapiedi, tenderà ad aumentare il conflitto tra pedoni e ciclisti nei punti nevralgici, impedendo di fatto l’utilizzo della strada agli utenti che per esigenze di spostamenti rapidi (casa-lavoro) tendono a pedalare ad una di una velocità leggermente più elevata». L’avvertimento riguarda la nuova pista ciclabile di via Giuseppina e viene da Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) Cremona che sulla questione sottolinea anche lo scarso dialogo con il Comune: «Auspichiamo sia possibile un confronto in tal senso con il nuovo dirigente Giovanni Donadio e con l’assessore (alla Mobilità sostenibile, ndr) Simona Pasquali prima dell’inizio lavori, dato che con il vecchio dirigente rimasto in carica soli tre mesi il confronto sul tema è avvenuto a progetto definitivo ormai approvato e in fase di esecutivo non vi è stato alcun contatto nonostante la richiesta avanzata e la convenzione in essere». Ma la risposta del Comune è già negativa.
«Il progetto — spiega l’assessore Pasquali — prevede una corsia ciclabile sul marciapiede, colorata per essere più visibile. I nostri tecnici hanno valutato come più sicura per i ciclisti la separazione netta dalla strada. Inoltre una corsia ciclabile in carreggiata avrebbe creato interferenza con numerose fermate dell’autobus e con molti parcheggi». Nelle osservazioni sul progetto, la Fiab, presieduta da Piercarlo Bertolotti, scrive: «Vorremmo doverosamente sottolineare che, ad oggi, tutti coloro che transitano sui marciapiedi senza pista, indipendentemente dalla direzione, attuano un comportamento ‘illegale’, e lo fanno prevalentemente per un forte senso di insicurezza per non transitare su una via Giuseppina larga 10 metri che permette alle auto velocità medie troppo elevate e che sono la causa degli incidenti per i quali si è pensato ad una progettazione con messa in sicurezza che però non riguarda il ritocco della larghezza della sezione stradale. Fiab ha proposto il nuovo strumento normativo della corsia ciclabile per agevolare i ciclisti lavoratori e veloci, e al contempo rendere promiscui i marciapiedi permettendo ai ciclisti lenti uno spazio di sicurezza, però mai a discapito della precedenza del pedone in tale luogo»
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