L'ANALISI
IL FOCOLAIO AL POLO LOGISTICO
22 Giugno 2021 - 18:08
CREMONA - Ha innescato un campanello d'allarme il focolaio di variante Delta, individuato in un polo logistico del Piacentino, che vede coinvolti anche alcuni lavoratori residenti nella provincia di Cremona. L'ATS della Val Padana, in una nota ufficiale, precisa: "I residenti cremonesi sono collegati ad una sola delle due aziende interessate; più precisamente, si tratta di tre lavoratori (ciascuno dei quali a sua volta caso indice di un focolaio familiare) e di un contatto stretto, successivamente positivizzato, di un lavoratore della stessa azienda residente in altra provincia. In totale, i cittadini cremonesi coinvolti sono undici - dieci con tampone positivo e uno in attesa dell’esito – appartenenti a quattro nuclei familiari diversi". Tra i dieci positivi per ora "sono state confermate due varianti Delta; per i restanti otto casi e per il contatto stretto in attesa di esito del tampone è stata richiesta la genotipizzazione".
Poi Ats aggiunge: "Ci preme sottolineare che tutte le persone interessate erano già state oggetto di inchiesta epidemiologica da parte della nostra ATS - in quanto intercettate dal sistema di sorveglianza sanitaria - e tempestivamente poste in isolamento; tutte sono state raggiunte dal provvedimento restrittivo prima della successiva identificazione della variante Delta nei due casi cremonesi sinora accertati". Per quanto riguarda le condizioni dei contagiati, "nove dei dieci casi accertati sono sintomatici, ma nessuno di loro è in condizioni gravi né tantomeno ricoverato". Quindi, un'altra precisazione importante: "Nessuno dei casi accertati ha completato il ciclo vaccinale" e "nessuno dei tre lavoratori coinvolti utilizzava mezzi pubblici per recarsi sul luogo di lavoro".
"I cremonesi coinvolti - prosegue Ats - risiedono in quattro diversi comuni della provincia, tra questi la città di Cremona; l’incremento dei casi collegati, osservato in queste settimane, poteva far pensare a contagi autoctoni e ad una circolazione più diffusa della variante nella provincia; la ricostruzione del link epidemiologico ha permesso di ricondurre le positività osservate confinandole, almeno per questa circostanza, a quest’unico focolaio". Infine, un'ultima sottolineatura: "Anche in merito a quanto oggi dichiarato dal Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Piacenza, si ritiene opportuno precisare che, sebbene sia spesso difficile individuare il primo caso di un focolaio - anche per il possibile ruolo di soggetti asintomatici, difficile da rilevare -, nel caso specifico la prima persona ad essersi assentata dal lavoro dopo aver manifestato sintomi, con positività al tampone, non è un lavoratore residente in provincia di Cremona.
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