L'ANALISI
17 Giugno 2021 - 09:59
Il 38enne Paolo Manara
CASTELVETRO - Legno d’ulivo, acciaio, alluminio, ottone, ma soprattutto creatività e cuore. Paolo Manara per quattro anni ha messo insieme questi elementi, li ha plasmati senza prendere spunti né modelli. Alimentato da un’idea e un sogno che sono diventati realtà e si chiamano ‘Amazzone’: la moto che ha costruito a mano e che da domani a domenica sarà esposta al ‘Motor Bike Expo’ di Verona.
A raccontare quest’avventura è proprio il 38enne castelvetrese, che ha sempre lavorato nel campo dell’edilizia ramo finiture interni: «Non avevo mai costruito una moto artigianale prima d’ora, ma la passione per le due ruote mi accompagna da tempo. Ho praticato il motocross a livello agonistico con buoni risultati (due vittorie regionali, ndr) fino all’ultimo infortunio serio nel 2017. È in quel momento che ho deciso di trasformare questa passione, unendola alla mia propensione per i lavori artistici e manuali». Paolo ha guardato la sua Suzuky del 1994 e si è accesa la classica ‘lampadina’: ha iniziato a smontarla e a customizzarla, giorno dopo giorno, nel garage di casa, sfruttando il tempo libero.
«Ho scelto le materie prime con attenzione – continua –, acquistato le attrezzature necessarie, curato ogni dettaglio. Non è stato semplice e i quattro anni impiegati per giungere alla conclusione lo dimostrano. Non lo è stato neppure arrivare al Motor Expo, perché c’è una selezione rigida e essere fra gli espositori di tutto il mondo pur essendo alla prima esperienza... beh è una grandissima soddisfazione. ‘Amazzone’ è un prodotto di nicchia, inedito, ma per me rappresenta anche una sfida, un’evoluzione personale». Perché in ogni singolo particolare di quella moto – frutto appunto di cuore e creatività ma anche di sudore, impegno, sacrifici – c’è la storia di un uomo che si è messo alla prova ed è pronto a farlo ancora: «In passato ho lavorato anche in Svizzera, dove mi occupavo di finiture d’interno in condomini realizzati completamente in legno, ed è proprio lì che ho scoperto l’amore per questo materiale. Ora mi piacerebbe che l’esperienza di questi quattro anni e la mia passione per la costruzione diventassero un lavoro, magari nel ramo motociclistico».
‘Amazzone’ proprio come una guerriera rappresenta quindi forza e rinascita, ma anche il coraggio di sapersi reinventare e mettere alla prova. Nel nome scelto dall’artista c’è anche un riferimento al rispetto per l’ambiente e al problema del disboscamento. Ecco perché Manara ha deciso di utilizzare legno pregiato ma selezionando personalmente l’albero tra alcuni ulivi che non erano sopravvissuti ad un espianto.
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