L'ANALISI
11 Giugno 2021 - 10:18
Il dentista in pensione Michele Calavalle ora volontario nell’hub vaccinale di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE/VIADANA - «Sto vivendo un’esperienza meravigliosa e straordinariamente gratificante che mi ha fatto riscoprire non solo gli antichi rudimenti della mia professione ma, soprattutto, la forza del calore umano che spinge tante
persone a donare tempo ed energie per gli altri». Michele Calavalle, dentista viadanese da qualche anno in pensione ha risposto «presente» alla chiamata delle autorità sanitarie a mettersi a disposizione per le vaccinazioni. Il primo mese l’ha trascorso nei padiglioni fieristici dell’hub di Cremona, i seguenti all’Avis di Casalmaggiore.
«Io sono un cosiddetto jolly — spiega Calavalle — nel senso che vengo impiegato quando c’è bisogno per coprire turni o esigenze particolari della somministrazione. Con me spesso c’è l’ex primario di Anestesia dell’ospedale Oglio Po Luigi Borghesi e insieme a noi tantissimi volontari che hanno accettato questa stupenda sfida. Solo vivendo le giornate a contatto con i pazienti e i volontari, si riesce a comprendere la forza che la coesione e la gratuità possono sprigionare nel campo della solidarietà. Nelle ore passate somministrando le dosi del vaccino si respira un’atmosfera di incredibile entusiasmo e voglia di rendersi utili. E si crea uno spirito di cameratismo che si cementa man mano che si intensificano le occasioni di incontro. Quando poi termina il turno si fa ritorno alle proprie abitazioni con una incredibile carica di entusiasmo che non passa facilmente».
Insomma, un’autentica «botta di vita». «Proprio così — aggiunge l’ex dentista con un passato anche da amministratore comunale —, e lo dico pensando a quanto bene si riceve donando una parte di sé stessi. Qui c’è la prova provata che quando si dona si cresce come persone ma anche come comunità. La buona volontà unita alla professionalità, infatti, stanno realizzando il miracolo della messa in sicurezza di un’intera nazione». E tutto informa assolutamente gratuita.
Calavalle conferma l’impressione che già molti osservatori hanno ricevuto e cioè che gli hub siano organizzati alla perfezione e che il sistema funzioni senza particolari sbavature. «Voglio complimentarmi con la sezione dell’Avis di Casalmaggiore — spiega — perché ha allestito una sede vaccinale di altissimo livello e anche i volontari stanno collaborando in modo encomiabile. Non è facile garantire efficienza del servizio, sicurezza sotto il profilo sanitario e serenità a tutte le persone che si avvicinano alle somministrazioni: eppure è sotto gli occhi di tutti come tutti i requisiti vengano rispettati e mantenuti in pieno giorno dopo giorno. E poi ciò che fa la differenza è la cordialità e il senso di ospitalità che vengono espressi verso chi magari nutre qualche comprensibile timore. Un contributo di tranquillità che aiuta a risolvere qualche problema psicologico e che, dunque, facilita le operazioni di vaccinazione».
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