CALCIO
31 Maggio 2021 - 09:50
CREMONA - Latte UHT e latte fresco: la gara è aperta e il fattore pandemia sta giocando un ruolo importante nelle dinamiche di consumo di questi due prodotti. Senza dimenticare gli acquisti crescenti di bevande alternative al latte vaccino. Sono questi alcuni degli elementi su cui si è focalizzato lo studio che da mesi sta conducendo l’EngageMinds HUB, il Centro di ricerca in psicologia dei consumi dell’Università Cattolica, che nel nuovo campus di Santa Monica sta sviluppando tutta una serie di attività innovative, a favore sia dei cittadini che delle imprese del territorio.
Studio che verrà ufficialmente presentato domani mattina alle 11, nel corso della ‘Hybrid Round Table’ che aprirà la Giornata digitale del latte. L’appuntamento è dunque in doppia modalità: in presenza presso l’Hybrid Studio di CremonaFiere e in collegamento streaming con alcuni partecipanti ed il pubblico. Si parlerà della sostenibilità della produzione di latte e dei suoi benefici per la salute, il sistema immunitario e la forma fisica.
Chi segue in diretta l’evento da remoto può farlo collegandosi ai siti latte.news, liberacr.it e laprovinciacr.it e sui corrispondenti contatti Facebook e Instagram.
Ma vediamo i numeri di questo studio, che si sta configurando sempre più come un monitor continuativo essendo arrivato alla quinta rilevazione, scandendo tutti i momenti cruciali di quest’ultimo anno di pandemia da Covid-19 e coinvolgendo ormai più di 5 mila persone, per un campione perfettamente rappresentativo della popolazione italiana.
A marzo 2021, il 52% dei cittadini ha dichiarato di aver acquistato ‘sempre’ o ‘frequentemente’ latte vaccino a lunga conservazione; mentre il latte fresco è stato scelto dal 36% del campione. Da sempre i consumi del primo superano quelli del secondo, ma il confronto con il dato precedente – risalente alla rilevazione del dicembre scorso – indica un calo del consumo di UHT (era al 55%) e un, seppur lieve, incremento del fresco (che si posizionava al 35%). Questo significa che il fresco ha recuperato posizioni rispetto al recente passato. Rispetto a maggio 2020 – cioè all’inizio di quella che in Italia è stata chiamata ‘Fase 2’ dell’epidemia da Covid-19 – quando l’Uht era preferito dal 60% degli italiani (il picco del periodo), il latte fresco veniva scelto dal 36%, e il gap era pari a 24 punti percentuali. Ancora, è importante evidenziare come nel febbraio 2019, dunque prima della pandemia, le famiglie che acquistavano latte UHT e fresco erano pari rispettivamente al 44% e al 30%; la situazione di crisi sanitaria ha dunque portato molte più famiglie a scegliere latte alimentare.
«In una situazione di forte incertezza quale quella che stiamo vivendo a causa della pandemia – osserva la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario di psicologia dei consumi e direttore dell’EngageMinds HUB – il latte viene visto psicologicamente come alimento ‘rifugio’, e questa connotazione si enfatizza nel prodotto UHT, proprio per la sua lunga conservabilità e dunque l’ampia possibilità che offre di essere facilmente immagazzinato nella dispensa di casa».
Rimane relativamente costante, ruotando attorno a un quarto del campione, la preferenza accordata dalle famiglie al latte senza lattosio, che comunque nel corso della pandemia guadagna due punti percentuali, passando dal 24% del febbraio 2019 al 26% del marzo 2021. In questi ultimi mesi crescono più sensibilmente i consumi delle bevande alternative al latte (da soia, mandorla, riso...), prescelte oggi dal 26% del campione rispetto al 19% registrato a inizio del 2019.
Su questi dati risulta particolarmente interessante effettuare un affondo rispetto ai fattori psicologici, per valutare come impattano sui consumi di latte alimentare. È quanto hanno fatto i ricercatori dell’EngageMinds HUB, osservando, per cominciare, che lo stato d’ansia e di depressione dei cittadini pare non influire più di tanto sulla scelta dell’UHT; mentre questi stessi vissuti sembrano far accordare maggior favore al latte fresco rispetto alla media del campione (40% ansia e 39% depressione rispetto al 36% del totale). Ancora, il latte a lunga conservazione viene privilegiato in misura sensibilmente maggiore alla media tra coloro che percepiscono elevata una sensazione di rischio in generale (58%) ed economico in particolare (56%; e tra coloro che mostrano un alto ‘Food engagement’ il 59%, un parametro che indica il grado di coinvolgimento attivo del consumatore nelle proprie scelte alimentari.
È intitolato alla memoria di Osvaldo ‘Jimmy’ Compagnoni, compianto presidente di Latteria Pizzighettone scomparso circa un mese fa, il contest fotografico su Instagram «Latte a casa mia», che mette in palio tre provoloni di Latteria Pizzighettone e costituisce uno degli appuntamenti più attesi nel programma della Giornata digitale del latte. «Latte, uno sprint per ripartire; un prezioso alleato per il sistema immunitario» è il titolo che farà da leitmotiv alla giornata di domani, promossa dalla Libera Agricoltori in collaborazione con il quotidiano La Provincia e l’agenzia ToBiz; ed è anche il titolo della tavola rotonda che si terrà alle 11 nell’Hybrid Studio di CremonaFiere e verrà trasmessa online. Ai lavori, moderati dal direttore de La Provincia Marco Bencivenga, parteciperanno Riccardo Crotti, Gianluca Galimberti, Erminio Trevisi, Guendalina Graffigna e Giorgio Lamberti (in presenza); Gianmarco Centinaio, Fabio Rolfi e Mariangela Rondanelli (in collegamento) e - tramite videomessaggio - Massimiliano Giansanti e Donatello Sandroni. Nel pomeriggio, alle 16, sarà la volta de ‘L’arte del latte. Il futuro in tazza grande’. Con Sebastiano Marcarini, Manuela Fensore e Carmen Clemente.
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