L'ANALISI
26 Maggio 2021 - 14:23
Il ponte di San Giorgio
MANTOVA - Gli atleti della nazionale canoa, in raduno a Mantova per preparare gli Europei in Polonia, con il direttore tecnico Oreste Perri martedì mattina hanno tratto in salvo un ragazzo di 24 anni, di origini indiane ma nato in Italia, che stava tentando il suicidio buttandosi dal ponte di San Giorgio, vicino al noto castello virgiliano.
“Erano circa le 9.10, 9.15 - racconta Perri, con la consueta disponibilità e cortesia -. Questo ragazzo ha scavalcato l’inferriata del ponte e poi si è buttato in acqua. Indossava abiti pesanti, con degli scarponi. Lo hanno visto i nostri ragazzi che erano intenti a svolgere l’allenamento in acqua, a circa 150 metri di distanza, e hanno avuto la prontezza e la freddezza di capire che cosa stava accadendo. In quei momenti una scena del genere avrebbe anche potuto essere equivocata, si sarebbe potuto pensare ad una bravata, o non capire che si trattava di una persona, pensare a un manichino o a qualunque altra cosa”.
Invece gli atleti avevano capito benissimo quel che stava succedendo. I cinque canoisti si sono avvicinati subito al giovane in acqua e lì hanno avuto la conferma del momento drammatico che si stava vivendo. Luca Beccaro, in particolare, ha fatto salire il ragazzo sulla prua della sua canoa, con il rischio di finire in acqua entrambi, mentre gli altri cercavano di tranquillizzarlo. “Il problema - continua Perri - è che all’inizio quel giovane si divincolava, sembrava voler portare a termine quello che aveva iniziato, ma i nostri ragazzi lo hanno incoraggiato a farsi aiutare”.
Alla guida del motoscafo del centro federale Perri si è immediatamente avvicinato, non appena ha compreso quanto stava succedendo a poca distanza da lui: “Siamo riusciti a farlo salire sul motoscafo, abbiamo cercato di tranquillizzarlo e gli abbiamo parlato quando siamo arrivati al pontile, mentre aspettavamo l’arrivo dell’autoambulanza e dei carabinieri. Il ragazzo ci ha spiegato che stava vivendo un momento di grande difficoltà legata al fatto che non trovava lavoro. Alla fine la cosa per fortuna si è risolta e abbiamo invitato il ragazzo a venirci a trovare se vorrà. Speriamo che le cose prendano una piega positiva per lui. Abbiamo poi riflettuto sul fatto che fossimo in quella zona per caso. A causa del vento ci siamo spostati da Sparafucile verso la città, per essere più riparati, e abbiamo iniziato anche l’allenamento un poco in ritardo. Tutte coincidenze che ci hanno fatto trovare al punto giusto nel momento giusto. Non fossimo stati lì in quel momento, le cose temo sarebbero finite tragicamente”.
Beccaro, che insieme a Samuele Burgo parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo nel K2 1000 metri, era in acqua con Alessandro Gnecchi, Andrea Di Liberto, Giacomo Cinti e Mathilde Rosa.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris