L'ANALISI
20 Maggio 2021 - 07:51
Il medico Marzia Corini
LA SPEZIA - La Corte d’Assise del tribunale della Spezia ha condannato a 15 anni Marzia Corini, dal marzo 2020 anestesista dell’ospedale di Crema, accusata di aver ucciso nel 2015 con una sedazione letale il fratello, l'avvocato di Vip e amico di calciatori Marco Valerio Corini. Assieme a lei, condannata a 4 anni anche l’avvocata ed ex collega di studio dell’uomo, Giuliana Feliciani. La sentenza è stata emessa al termine di un processo lungo tre anni e tre mesi dove Marzia Corini ha sempre professato la propria innocenza.
Al centro dell’inchiesta, l’importante eredità dell’avvocato e il suo testamento. Marco Corini è morto infatti lo stesso giorno, il 25 settembre 2015, in cui aveva programmato un incontro nella sua casa di Ameglia (La Spezia) col notaio per precisare le sue volontà. Secondo la procura, la morte di Marco, malato terminale di cancro, è stata indotta da un’overdose di Midazolam, sedativo iniettato all’uomo dalla sorella, medico anestesista al servizio di diverse associazioni umanitarie in numerosi scenari di guerra. Marzia Corini aveva sempre sostenuto che gli fu somministrata per alleviare le sofferenze a fronte della morte imminente del fratello e nel rispetto dei protocolli sanitari. Per il pubblico ministero Luca Monteverde, all’esito dell’inchiesta dei carabinieri, quell'atto fu invece finalizzato a impossessarsi di un milione dell’eredità dalla quale sarebbe stata altrimenti estromessa. L’imputazione per Marzia Corini era così di omicidio volontario e falso in testamento: per lei la procura aveva chiesto 23 anni. Giuliana Feliciani era invece finita alla sbarra per circonvenzione d’incapace e uso di testamento falso.
Nella vicenda del ricco testamento di Corini, pari a circa 3 milioni di euro, Feliciani infatti, secondo quanto ricostruito dalla procura, era entrata in scena per aver 'pilotato' volontà olografe che non sarebbero state scritte dal Corini ma dalla sorella e anche modificate alcuni giorni dopo la morte. I giudici comunque hanno dichiarato la falsità materiale del testamento del 18 settembre 2015, modificato il 29 settembre (quando appunto la morte dell’avvocato avvenne il 25 settembre). Sia Marzia Corini e sia Giuliana Feliciani sono state quindi escluse dalla successione per indegnità mentre è stata disposta la confisca del denaro già sequestrato. Per la prima è stata anche prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Feliciani è stata interdetta invece per 5 anni. (ANSA).
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