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In moto nei campi, danni alle coltivazioni

Protagonisti delle scorribande sono ragazzi (tra cui non mancano minorenni) già identificati dalla Polizia locale

La Provincia Redazione

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11 Maggio 2021 - 07:43

In moto nei campi, danni alle coltivazioni

DOVERA - In moto da cross attraverso i campi, con ogni probabilità per divertirsi, o almeno si spera non lo facciano con l’intento di causare dei danni: il problema è che non si può. Un conto è percorrere le strade sterrate, un altro è attraversare i terreni coltivati, dove cominciano ora a spuntare le piante di mais o ci sono già colture in fase più avanzata o semplicemente sono lasciati a prato. Gli pneumatici lasciano profonde tracce, rovinando terreni e piante. Gli agricoltori, che hanno le loro proprietà intorno al paese, nei giorni scorsi hanno verificato come questi passaggi stiano creando problemi e hanno segnalato cosa accade piuttosto di frequente al Comune. Protagonisti di queste scorribande su proprietà private, alcuni ragazzi, tra cui non mancano i minorenni. Non c’è voluto molto alla polizia locale per risalire ai responsabili.

Inizialmente l’amministrazione ha scelto la linea morbida. Sono state contattate e informate le famiglie, per fare in modo che i

Gli atti non idonei su proprietà private altrui sono già stati comunicati alle rispettive famiglie

genitori parlassero ai propri figli e facessero loro capire che non si può scorrazzare per i campi con la moto da cross, fregandosene delle regole. «La maggior parte di questi ragazzi è già stata identificata e i loro atti non idonei su proprietà private altrui sono già stati comunicati alle rispettive famiglie, senza tuttavia ottenere risultati in quanto questi comportamenti perdurano» spiega il sindaco Mirko Signoroni. A questo punto, dunque, la situazione è stata resa pubblica dal Comune e si è arrivati ad un ultimatum. O i ragazzi appassionati di moto da fuori strada la smettono di utilizzare i terreni coltivati come una pista da cross, oppure inevitabilmente partiranno le relative denunce. «Invitiamo pertanto le famiglie – conclude il sindaco Mirko Signoroni – a prendere provvedimenti in merito alla questione dal momento che, se tali atti proseguiranno, si demanderà la questione alle forze dell’ordine».

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