CALCIO
08 Maggio 2021 - 08:53
CREMONA - La corsa agli arredi necessari per ampliare i plateatici - non solo tavoli e sedie, ma anche gazebo, ombrelloni, complementi di carattere puramente estetico - sta mettendo a dura prova i rivenditori. Che stanno facendo i salti mortali per garantire le consegne in modo rapido, ma che devono inevitabilmente fare i conti con un boom di richieste in un arco temporale ridotto e con produzioni che, inevitabilmente, faticano a tenere botta.
Matteo Domaneschi, del noto punto vendita Paolo Spotti di Castelverde, specializzato in arredi per esterni, spiega che nel
suo caso l’incremento di richieste sta riguardando soprattutto ombrelloni o in generale coperture per plateatici: «Un mercato interessato da un incremento improvviso, in concomitanza con le riaperture, e che di fatto ha portato ad un allungamento dei tempi di consegna». A creare ulteriori problemi, sono i vincoli paesaggistici. Se nei paesi di provincia raramente sono inseriti nei regolamenti, a Cremona in centro storico possono rappresentare uno scoglio: «Solitamente viene richiesto il grigio antracite - continua Domaneschi -. Anche se a dire il vero ormai in tanti acquistano indipendentemente dai vincoli. Noi lavoriamo anche su Milano, ad esempio, dove questi limiti non ci sono più».
Anche a Soncino, da Ferramenta Vanoli, è boom di richieste. «In questo momento è più difficile poter scegliere: se si è determinati a richiedere un preciso modello non è detto che lo si possa trovare - spiega Ruth Vanoli -. Bisogna capire se, come nel caso dei plateatici nei centri storici, ci sono vincoli ben precisi, ad esempio il colore degli arredi o determinate linee. In questi casi il ventaglio di scelta si stringe ulteriormente. Fermo restando che il prodotto di importazione ormai è quasi
introvabile, le aziende nazionali che producono, pur su due turni giornalieri, quando hanno tempi brevi di consegna chiedono le quattro e anche le sei settimane».
Per un ristoratore o un barista che attende di poter allargare il proprio plateatico - e quindi i posti a sedere con conseguenti incassi - non si tratta di una dilazione da poco. Vanoli spiega che in alcuni casi i tempi di consegna rischiano di slittare addirittura a luglio. E che nel frattempo la materia prima, sia essa ferro, plastica o legno, ha subito aumenti importanti. «Nella più che comprensibile incertezza - conclude Ruth Vanoli - solo pochi esercenti hanno prenotato nei tempi tradizionali, ovvero durante i mesi di dicembre e gennaio. Noi, come rivenditori, solitamente gestivamo l’arredo esterno per bar o ristorante su ordinazione con campionature a magazzino. Ma adesso abbiamo scelto di portare in magazzino quanto abbiamo trovato e troviamo di disponibile presso i nostri fornitori italiani e produttori storici. Magari non sarà il modello esatto o il colore che sarebbe stato scelto su vaste gamme. Ma quanto meno è disponibile. E in questo momento ci sembra il miglior servizio che possiamo garantire a una categoria, quella della ristorazione, che non può più permettersi di perdere tempo».
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