L'ANALISI
05 Maggio 2021 - 07:24
La piscina comunale di Crema
CREMA - «Bisogna accompagnare l’attuale gestore del centro natatorio comunale, Sport Management, fuori dalla porta e pensare a una gestione provvisoria su basi diverse. Altrimenti l’apertura della piscina in estate è a fortissimo rischio». A suonare la sveglia, che assomiglia di più a un campanello d’allarme, è Andrea Agazzi, capogruppo della Lega in consiglio comunale. Agazzi lo fa a due giorni dal pronunciamento del Tribunale di Verona sulla richiesta di concordato preventivo presentata dalla società veronese, che versa in condizioni finanziarie precarie e che ha in gestione la piscina di via Indipendenza fino al 2040. «Ho proposto tante volte al sindaco Stefania Bonaldi di aprire un tavolo di confronto sulla situazione. Noi della Lega abbiamo già individuato alcune modalità di intervento, semplicemente mutuando quanto avviene in altri centri natatori della Lombardia. Al San Filippo di Brescia, ad esempio, la gestione è affidata a una società partecipata del Comune, mentre per i corsi di nuoto e la parte sportiva è stata fatta una convenzione con la Federazione. Parte degli introiti — aggiunge — tornano all’ente pubblico per assicurare le manutenzioni».
Agazzi sostiene che l’errore, a Crema, sia stato fatto in partenza. «Il Comune ha sbagliato schema di convenzione e gestore.
Agazzi: Il Comune ha sbagliato schema di convenzione e gestore. La pandemia ha soltanto dato il colpo di grazia
La pandemia ha soltanto dato il colpo di grazia. Se Sport Management se ne va, pensare di fare oggi, in questa situazione e con gli ingressi che saranno contingentati fino a chissà quando, una convenzione che leghi un nuovo soggetto economico per vent’anni, è una follia. Occorre trovare una formula nuova. Nessuno si assumerebbe il piano di investimenti previsto nell’accordo con Sport Management. Chi si accollerebbe i costi della manutenzione straordinaria senza avere introiti certi?»ì. Secondo Agazzi, la stagione estiva al centro natatorio comunale di via Indipendenza è in forte dubbio. «Voglio lanciare una provocazione al sindaco: l’anno scorso ha dato 185 mila euro al gestore per riaprire due mesi. Quest’anno quanto è disposta a mettere a disposizione? Venendo al concreto, io credo che l’attuale convenzione dia al Comune delle possibilità di uscita. Bisogna liberarsi di Sport Management, anche se venerdì il tribunale concedesse il concordato preventivo. Poi serve un affidamento provvisorio e nel frattempo occorre ripensare l’intera gestione del servizio. Privatizzare tutto non è più fattibile. Il Comune che decide di farlo deve avere capacità di controllo, che nel caso della piscina è mancato».
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