L'ANALISI
29 Aprile 2021 - 06:41
RIPALTA CREMASCA (29 aprile 2021) - «Vaccinarmi contro il Covid-19 con il siero prodotto da AstraZeneca? No, grazie, vorrei poter scegliere». È la reazione che ha avuto Mariella Fusar Bassini, ieri l’altro, quando si è presentata per la vaccinazione su appuntamento. Il malcontento creatole, l’ha spinta a scrivere a Regione Lombardia.
«Sono veramente amareggiata – afferma la donna – del comportamento della Regione e in particolare dell’hub vaccinale di Crema. Dopo aver letto sul sito e ascoltato in televisione, della decisione di inoculare solo i vaccini Pfizer o Moderna, per mancanza di AstraZeneca, martedì pomeriggio mi sono presentata all’hub della mia città e volevano iniettarmi il siero Astra Zeneca».
La donna lo ha rifiutato. «L’ho respinto, perché mi spaventa questo vaccino. Alcuni miei amici e conoscenti, nella stessa giornata hanno ricevuto Pfizer ed è stato detto loro che per alcuni giorni sarebbe stato quello il tipo di vaccino iniettato. Altri amici hanno invece ricevuto Moderna. Mi domando che tipo di comportamenti siano questi? In casi delicati come questo, una persona si aspetterebbe chiarezza e serietà. Le comunicazioni, invece, non sono chiare né tantomeno univoche. In questo modo i cittadini si sentono presi in giro». La donna non rifiuta il vaccino in sé ma vorrebbe scegliere quale farsi iniettare. «Io vorrei vaccinarmi ma non con AstraZeneca; costa così tanto? Perché non si fa come in altre regioni, ad esempio il Lazio, dove è permesso di scegliere quale vaccino fare e dove? In questo modo non si aiuta la campagna. Bisognerebbe usare un po’ di psicologia. In fondo, il medico deve curare il paziente e non obbedire agli ordini, magari anche di convenienza regionale».
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