L'ANALISI
23 Aprile 2021 - 06:50
Il direttore Paolo Innocenti e il presidente Antonio Davò
CREMONA (23 aprile 2021) - Prosegue il trend positivo di Credito Padano, che ha visto chiudersi il 2020 ancora una volta con un segno positivo, nonostante il complicato quadro socio-economico determinato dalla pandemia. Con oltre 3,2 miliardi di mezzi amministrati, 37 sportelli, 268 dipendenti, 41 mila clienti ed oltre 7.200 soci, Credito Padano figura tra le Bcc posizionate nella categoria delle ‘grandi’ a livello nazionale. La raccolta diretta, pari a 1,22 miliardi, ha visto un incremento congiunturale anno su anno del 3,7%, la cui componente principale é rappresentata dai conti correnti. Anche la raccolta indiretta, pari ad 1,17 miliardi, fa registrare un incremento complessivo del 7,7% rispetto al 2019 e ben del 12,8% sulla componente qualificata. Gli impieghi a clientela sono in contenuta diminuzione (-1,9%), in particolare per la caduta dell’operatività delle imprese medio/piccole e artigiane registrata durante i periodi di lockdown. Gli impieghi sono stati in parte mantenuti dalle moratorie e dai finanziamenti che la banca ha erogato alle imprese e ai privati, in base ai provvedimenti governativi Cura Italia e Liquidità. Queste tipologie di interventi sono arrivate ad oltre 200 milioni di esposizione lorda. Le dinamiche economiche hanno assunto connotati positivi anche a motivo della tenuta del margine di interesse (+1,3% rispetto al 2019) sia con la clientela, dato il mantenimento del livello di spread dei tassi sui valori dello scorso anno (2,15%), ma soprattutto per il buon rendimento cedolare del portafoglio titoli di proprietà (+6%). La banca ha beneficiato della riduzione dei costi operativi (-1,6%). L’utile netto per l’esercizio 2020 si attesta a 4,2 milioni di euro, raddoppiando il risultato dell’anno precedente.
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