L'ANALISI
06 Marzo 2021 - 07:30
CREMONA (6 marzo 2021) - Le chat delle mamme sono bollenti: «Hanno allargato molto le maglie di cosa si intende per ‘servizi essenziali’ includendo addirittura i docenti — scrive una mamma che chiede l’anonimato —. Questo, oltre a creare disparità, fa perdere efficacia alla misura di contenimento. I genitori compilano autodichiarazione e mandano i figli in presenza». E di seguito faccine rosse di rabbia. Il nuovo lockdown scolastico è partito sotto il segno delle polemiche e delle incertezze. Bambini tutti in Dad, tranne: gli alunni diversamente abili, Bes e i figlio di esercenti le professioni sanitarie, di agenti delle forze dell’ordine, esercito e vigili del fuoco e docenti», recita la circolare del dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Fabio Molinari. Ciò è bastato a far sì che in alcune classi delle primarie cittadine i bambini in aula fossero 15 e quelli collegati da casa soltanto 10. Intanto le segreterie dei cinque istituti comprensivi della città sono alle prese con il controllo delle autocertificazioni di genitori che chiedono di poter portare i figli a scuola.
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