L'ANALISI
05 Marzo 2021 - 07:46
La raffineria Tamoil
CREMONA (5 marzo 2021) - "Egregi signori, purtroppo abbiamo dovuto constatare che tale percorso extragiudiziale non è percorribile atteso l’atteggiamento di chiusura manifestato dalla controparte". Gli "egregi signori" sono 2.200 soci: quelli delle canottieri Bissolati e Flora e quelli del Dopolavoro Ferroviario. La controparte è il colosso libico Tamoil. Il percorso extragiudiziale, ovvero senza l’intervento del giudice, è la richiesta a Tamoil di risarcire i danni da inquinamento certificato dalla sentenza- definitiva - di condanna a tre anni di reclusione per disastro ambientale colposo del manager Enrico Gilberti. Un risarcimento a tutti quei soci che non si erano costituiti parte civile nel processo penale. Ma Tamoil non ci sente. La richiesta è stata rispedita al mittente. E, dunque, deciderà un giudice. Il braccio di ferro continua. Si entra in Tribunale, contro Tamoil partirà una causa civile.
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