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L'INTERVISTA
CREMONA (23 febbraio 2021) - I suoi oltre 60 anni di professione uniti alla sua grande intelligenza ne hanno fatto un punto di riferimento assoluto per la sanità cremonese. Per 40 anni in ospedale, altri dieci alle Figlie di San Camillo e altrettanti di libera professione: il dottor Attilio Calza, classe 1934, ha aperto molte strade in campo medico e scientifico. La sua lettura di questo anno di Covid aiuta a dissolvere molti dubbi e a rispondere ad altrettante domande. «Secondo la mia esperienza - afferma - gli anziani non temono il vaccino. L’umanità ha pagato un prezzo molto alto in termini di vittime, un po’ di mal di braccia cosa volete mai che sia? Se c’è un vaccino esistono più possibilità di guarire. Giovedì scorso ho fatto la prima dose. L’11 marzo la seconda, insieme al mio collega: io ho 87 anni, lui 96». E poi, da medico che ha dedicato alla demenza buona parte della sua carriera, afferma: «Secondo statistiche ufficiali che riguardano gli anziani, tra i colpiti dal virus uno su sei soffre di demenza. Significa che la sfera neuropsichiatrica risente in modo drastico dell’assenza di normali abitudini, che possono essere causate da periodi complicati come questo. La dottoressa Bruni, autorità in campo genetico, dice una cosa chiara: provoca un danno incommensurabile la mancanza della passeggiata. L’ammalato non è in grado di capire, il che genera ulteriori danni psichiatrici».
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23 Febbraio 2021
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