L'ANALISI
23 Febbraio 2021 - 13:58
CREMONA (23 febbraio 2021) - Giovanni Iannone - «Zio Giovà» nell'ambiente - è stato rinviato a giudizio con una ventina di capi di imputazione, considerato il regista (promotore) di un'associazione a delinquere che avrebbe fatto affari illeciti nel ramo dell'edilizia: società svuotate e fatte fallire, betoniere sparite, truffe ed estorsioni, 10 imputati in tutto. Ma solo a lui il pm aveva contestato l'aggravante dell'associazione di stampo mafioso, dopo le dichiarazioni rese al processo da Salvatore Muto, pentito della 'Ndrangheta. Il tribunale non ha riconosciuto l'aggravante , senza la quale l'associazione a delinquere risulta prescritta. Anche se la condanna che i giudici hanno inflitto è comunque pesante: 9 anni e sei mesi di reclusione per quattro bancarotte fraudolente, una estorsione, una truffa. Sessanta giorni per la motivazione.
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