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CORONAVIRUS. I CONFINI E LA CRISI
CASTELVETRO (22 febbraio 2021) - Da ieri è cambiato il colore della regione, ma per ristoratori e commercianti della Bassa Piacentina l’altalena di chiusure e riaperture non è l’unico problema: da un anno, a causa del divieto agli spostamenti extraregionali sono costretti a fare a meno dei clienti cremonesi, una situazione paradossale che ora approda anche alla Camera. Il deputato Tommaso Foti, Fratelli d’Italia, ha infatti depositato un’interrogazione parlamentare: «La crisi del tessuto economico locale si aggrava di giorno in giorno – spiega l’onorevole piacentino –. Il grido di dolore che si alza da ben 17 Comuni del territorio è stato rilanciato dal presidente della Provincia di Piacenza che, anche in ragione di un ordine del giorno approvato alla unanimità dal Consiglio provinciale, ha investito della questione l’Unione delle Province d’Italia, nella speranza di smuovere le acque. La difficile situazione era già stata da me sollevata a novembre, a seguito della protesta, pienamente condivisa, dei rappresentanti delle categorie economiche, a partire da quelle del Comune di Castelvetro. Non solo gli operatori economici dei detti territori, attivi nelle zone arancioni, hanno dovuto subire il crollo verticale dei propri fatturati, ma sono stati anche beffati dalla esclusione in tutto in parte dei ristori, riservati alle sole attività ubicate nella cosiddetta zona rossa».
Da qui l’appello di Foti al nuovo Governo: «Occorre prevedere la possibilità per i cittadini residenti nei comuni situati al confine tra diverse regioni, che per il territorio piacentino sono Liguria, Lombardia e Piemonte, di potersi spostare in un raggio predeterminato che prescinda dai confini medesimi. Inoltre è indispensabile prevedere ristori adeguati per i titolari delle attività economiche che, loro malgrado, vivono questa situazione surreale».
Richieste e proposte avanzate più volte dal sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla, promotore di un Coordinamento di Comuni confinanti e di un documento ufficiale firmato da 70 sindaci (fra cui quelli di Cremona e Casalmaggiore) che è stato inoltrato agli enti superiori. Documento che, ad oggi, resta senza risposte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI, FOTO E VIDEO
Elisa Calamari
22 Febbraio 2021
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