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CREMONA. IL CASO

Nozze combinate, gli sposi patteggiano

Matrimoni finti per il permesso di soggiorno. Pene concordate, il giudice si riserva

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

04 Febbraio 2021 - 07:07

Nozze combinate, gli sposi patteggiano

CREMONA (4 febbraio 2021) - Tredicimila euro per un «sì» in Comune, il passepartout per ottenere un permesso di soggiorno. Matrimoni combinati tra un kebab e l’altro, dietro il banco di «Alì Baba», in via Manzoni a Cremona. Gli sposi tutti pakistani, le spose per lo più romene. Con qualche eccezione. C’è il caso di una studentessa liceale diciannovenne di Cremona. E quello di uno sposo siciliano, cremonese di adozione, che il «sì» lo ha detto ad una ragazza albanese. Tutti sposi spesso ridanciani, addirittura incapaci di pronunciare il nome del marito o della moglie davanti agli ufficiali dello Stato civile.

Ieri il gup ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dai difensori e disposto la trasmissione degli atti alle relative Procure. Restano a Cremona le «nozze cremonesì»: sette imputati vogliono chiuderla con un patteggiamento e i loro difensori hanno proposto pene tra sei mesi ed 1 anno e 8 mesi di reclusione con il beneficio della condizionale. In un caso è stato chiesta la messa alla prova. Altri discuteranno l’udienza. Il gup deciderà all’udienza del 17 marzo prossimo.
Quarantaquattro gli imputati in tutto, tra organizzatori, intermediari, sposi, spose, testimoni degli sposi, interpreti degli sposi, persino qualche parente degli sposi. Le accuse vanno dal favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina al falso ideologico in atto pubblico mediante induzione in errore del pubblico ufficiale.

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