L'ANALISI
01 Febbraio 2021 - 16:57
Clienti alla Tana del Drago Fumante a Soncino (repertorio)
SONCINO (1 febbraio 2021) - «Buongiorno vorrei ordinare due pizze. Ah, non siete una pizzeria e fate solo le pinse? Ma sì, va bene comunque, arrivo subito a prenderle». E scompare, o almeno così pare. L’ordine ricevuto nei giorni scorsi dalla Tana del Drago Fumante, il fantasy pub a tema medievale di via Merighi, si trasforma in un equivoco da annali: l’uomo, che chiamava dalla provincia di Rieti, si è presentato alla porta di un’omonima pizzeria a 554 chilometri dal borgo. Cena cestinata in Lombardia, digiuno nel Lazio ma anche qualche sorriso.
Si è da poco fatta sera quando nel quartiere Brolo squilla il telefono della Tana, la birreria del paese all’ombra della rocca. «Buon dì, vorrei ordinare un paio di pizze. Una margherita coi funghi e una bianca coi funghi e la salsiccia. Conosco Pasquale, eh». I tavernieri soncinesi alla cornetta, basiti, precisano di non essere dei pizzaioli e tantomeno intimi col fantomatico signor Pasquale ma l’acquirente insiste: «Ah, fate le pinse e non le pizze? Vanno bene, passo a prendere quelle allora». Peculiare take away, fin qui, ma nulla di più. Poi, però, i minuti passano inesorabili, fino al trillo rivelatore. All’altro capo, come prima, l’uomo ansioso di gustare le delizie alla romana: «Io sarei qui, però è tutto chiuso e le luci sono spente». Il mistero s’infittisce, fino a quando i titolari non rivolgono la fatidica domanda: «Ma scusi, lei è certo di trovarsi in via Merighi, a Soncino?». La risposta, tranchant, svela l’ignoto. Il cliente si trovava sì alla Tana del Drago. Ma quella di Petrella Salto, a poco più di un’ora da Roma. Il laziale è rimasto a dieta, i soncinesi hanno spento il forno ma tutti insieme, nella sfortuna, si sono fatti quattro risate.
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