L'ANALISI
31 Gennaio 2021 - 08:38
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CREMONA (31 gennaio 2021) - Zona gialla non significa liberi tutti. I sanitari tornano a chiedere il rispetto delle misure di sicurezza: distanza, mascherine, igiene delle mani, evitare affollamenti. Imperativo categorico: non abbassare la guardia. Perché il Covid ha come obiettivo trasmettersi per potere continuare a vivere. «I dati - secondo Claudia Balotta, già professore associato di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Milano e a capo del team di scienziati che per primo ha isolato il virus in Italia - non sono eccezionali. Il numero degli ospedalizzati è alto, così come quello nelle terapie intensive. La mortalità non è calata come avrebbe dovuto con la chiusura di Natale. In altre parole, il virus continua a circolare molto. Credo siano tutte ragioni sufficienti per continuare a mantenere comportamenti corretti».
«Più il virus circola e più è alta la probabilità di mutazioni: per questo occorre più che mai non lasciarsi andare a comportamenti sbagliati convinti dal miraggio di essere al sicuro – ribadisce Angelo Pan, primario del reparto di Malattie Infettive all’Ospedale Maggiore – . La situazione epidemiologica non è affatto cambiata, la gran parte della popolazione è sempre esposta. Da un punto di vista sanitario le chiusure si sono dimostrate efficaci, ma sicuramente occorre trovare il giusto equilibrio con le esigenze economiche del Paese. Per questo, il comportamento individuale è essenziale per il bene della comunità».
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