L'ANALISI
29 Gennaio 2021 - 07:37
CREMONA (29 gennaio 2021) - Dopo tre decenni di abbandono, la rassegnazione ha preso il sopravvento. Pochi residenti credono alla riconquista di quel quadrante della città in tempi ragionevoli. Così, per ora, non resta che voltare lo sguardo dall’altra parte. Sperare che i miasmi estivi del canale, la Cremonella, siano contenuti. E che la colonia dei topi giganti che infesta l’area («grandi come volpi») non cresca ancora. L’area privata ex Snum, che si estende tra via del Giordano, via Mosa e via Cadore, resta una ferita aperta per la città. Con i recenti maquillage - rimozione di piante infestanti ed erbacce, recinzioni a maglie larghe - è diventata più visibile, più «vicina», e, secondo alcuni, sempre più pericolosa, vista la moda dei ragazzini di occupare aree dismesse, che ha preso piede anche a Cremona. A una serie di tombini privi di copertura, ad esempio, si deve uno degli allarmi ripetuti tra i residenti della zona. Ma per ora è tutto fermo dopo i contatti dello scorso novembre tra comune e proprietà.
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