L'ANALISI
20 Gennaio 2021 - 09:59
L’assetto dei black bloc prima dell’inizio della guerriglia nel centro di Cremona
CREMONA (20 gennaio 2021) - È «devastazione». Domenica prossima, 24 gennaio, saranno sei anni dalla manifestazione nazionale antifascista. Sei anni da quel sabato di violenza, la gente terrorizzata chiusa in casa, Cremona blindata, per tre ore in ostaggio dei black bloc schierati in prima fila, caschi integrali, giubbotti, zaini neri, bastoni in mano. I lacrimogeni e le pietre lanciati contro le forze dell’ordine, le vetrine di undici banche e tre assicurazioni buttate giù, il Comando della polizia locale assaltato. Un sabato di violenza. Un sabato di «devastazione». La Corte d’appello ha riscritto quella brutta pagina di guerriglia, riqualificando i fatti che il gip del primo processo, Christian Colombo, aveva inquadrato come danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Per il più grave reato di devastazione, i giudici dell’appello hanno riformato la sentenza e condannato a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione Filippo Esposti, l’antagonista del Centro sociale Dordoni che dal primo processo (7 luglio del 2016, rito abbreviato) uscì assolto tra gli applausi dei «compagni» fuori dal Tribunale blindato. Applausi di scherno verso i poliziotti della Digos, i quali accertarono, durante le indagini, che fu proprio Esposti a fare «shopping» per i black bloc: il 21 gennaio acquistò caschi integrali e giubbotti al Decathlon di Fidenza, due giorni dopo, vigilia della manifestazione, gli zaini nel negozio Hao Mei, in via Giuseppina. Esposti fu anche riconosciuto da un poliziotto in borghese.
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