L'ANALISI
19 Gennaio 2021 - 06:52
CREMONA (19 gennaio 2021) - Si stavano allenando sulle rispettive barche, lungo il corso del Po, quando sono stati fermati da una motovedetta della Guardia di Finanza: gli uomini della Fiamme Gialle li hanno multati perché avevano valicato il confine delle acque comunali. I due campioni italiani di canottaggio tesserati per la Bissolati, che si erano spinti appena oltre il Riglio entrando così nel territorio di Spinadesco, sono rimasti increduli di fronte al verbale da 400 euro. Non tanto per la multa, applicata nel rispetto della normativa, ma proprio perché la legge stessa che regola il traffico sul fiume in tempi di Covid risulta — o almeno così appare — farraginosa e perfino contraddittoria. Lo spiega Gigi Arrigoni, bandiera bissolatina e commissario tecnico azzurro: «A livello nazionale non vengono individuate specifiche restrizioni territoriali per l’attività degli agonisti autorizzati, mentre la norma locale prevede la possibilità di allenarsi in un tratto limitato del fiume, compreso fra la Capannina, da un lato, e il Riglio, dall’altro». Alle parole di Arrigoni fanno eco quelle di Maurizio Mondoni, uno degli ambasciatori dello sport cremonese: «Le norme sono norme e la Finanza le ha applicate. Ma siamo allibiti da un’immotivata ossessione per i formalismi».
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