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CORONAVIRUS. LA SCUOLA

«Alle superiori si torni in presenza anche se scatta il lockdown»

Oggi la protesta di Priorità alla scuola. I ragazzi: «Imbarazzante che serva il Tar per frequentare le lezioni»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

15 Gennaio 2021 - 08:39

«Le superiori tornino aperte anche se scatta il lockdown»

CREMONA (15 gennaio 2021) - «Anche dopo la sentenza del Tar, la nostra battaglia continua». Lo promette Giorgia Cipeletti, genitore membro del comitato Priorità alla scuola che proprio per oggi ha convocato una protesta — in forma di presidio statico con rispetto delle distanze — davanti all’Ufficio scolastico territoriale per chiedere «che le scuole vengano finalmente riaperte».
«Accogliendo il ricorso contro l’ordinanza della Regione che aveva posticipato al 24 il ritorno a scuola degli studenti delle superiori — spiega Cipeletti —, il Tar ha fatto tutti contenti. Vedremo questo in concreto cosa vorrà dire, in vista della valutazione del Comitato tecnico scientifico (attesa per oggi, ndr) che potrebbe inserire la Lombardia fra le Regioni in zona rossa. Ma secondo noi le scuole devono restare aperte anche in zona rossa garantendo tutela e sicurezza per chi ci lavora e chi le frequenta».

L’appuntamento per la protesta organizzata dal comitato Priorità alla scuola è dalle 16,30 alle 17,30 in piazza XXIV Maggio di fronte all’Istituito professionale Einaudi. 

E il presidente della Consulta provinciale degli studenti, Laurentiu Strimbanu, studente del Pacioli a Crema, sottolinea come sia «imbarazzante che occorra ricorrere al Tar per poter tornare a scuola». 

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