L'ANALISI
12 Gennaio 2021 - 08:43
Don Celini, Albertoni, il sindaco Ghisolfi e l’assessore Farina
SOSPIRO (12 gennaio 2021) - Giuseppe Albertoni, detto Pino, reduce della campagna di Russia, spegne 100 candeline. L’unico della sua compagnia ancora in vita, racconta con grande lucidità e dovizia di particolari i due anni trascorsi in guerra, quando è scappato alla morte dopo l’esplosione di un bunker e i lunghi mesi della ritirata. Nato a Cella Dati il 10 gennaio 1921 da mamma Eugenia e papà Attilio Antonio. Nel 1941 viene arruolato per la leva militare e spedito in Jugoslavia per una prima campagna. Dopo il rientro, il 23 luglio 1941 parte per la Russia da Verona con il corpo di spedizione Csir come radiotelegrafista nel plotone marconista della 103esima compagnia Trt, divisione celere Pada. In Russia c’è anche il fratello Edoardo, che ha sei anni più di lui, che faceva parte degli artiglieri a cavallo (Giuseppe ha anche altri due fratelli ormai scomparsi Andrea reduce della campagna in Grecia, Mario di quella in Libia e la sorella Teresa). In terra straniera si sono incontrati dopo mesi, si sono abbracciati, ma purtroppo lui, dalla campagna russa non è mai tornato a casa e fa parte dell’elenco dei dispersi. Molti i ricordi che riaffiorano nella mente del centenario.
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