L'ANALISI
10 Gennaio 2021 - 08:40
SESTO CREMONESE (10 gennaio 2020) - «Ringrazio lo Stato Italiano che ci fa aprire quando vuole. Io tengo chiuso!». Contro il tira e molla del Governo, che accende e spegne le attività commerciali per fermare il contagio, c’è chi protesta a modo suo: chiudendo il bar quando potrebbe invece tenerlo aperto. Succede in piazza Garibaldi e il protagonista del dissenso si chiama Roberto Sirotti, per tutti «Ciu Ciu», soprannome con il quale ha battezzato lo stesso esercizio di fianco alla chiesa. Giovedì e venerdì, invece che servire caffè, cappuccini e aperitivi, ha deciso di tenere abbassata la saracinesca affiggendo un cartello che riassume la sua presa di posizione personale. «Non facciamo in tempo ad aprire la porta che ci obbligano già a chiuderla – sbotta il 53enne – due giorni prima ti fanno capire che forse puoi lavorare, poi guardi la tv e dicono il contrario, accendo il frigorifero ed è già ora di spegnerlo, ma le spese ci sono, allora per aprire due giorni tanto vale chiudere».
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