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I figli del lockdown? No, il crollo dei parti

Il primario Riccardi: «Una favola...». Al Maggiore 90 nascite in meno rispetto al 2019

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

31 Dicembre 2020 - 08:38

I figli del lockdown? No, il crollo dei parti

La fotografia del famoso «baby boom»

CREMONA (31 dicembre 2020) - Novanta parti in meno. Marzo, novembre e dicembre con segno pesantemente negativo. A poche ore dalla fine del 2020, il Punto Nascite dell’Ospedale Maggiore di Cremona tira le somme di un anno intenso, durante il quale il reparto è rimasto sempre attivo, isola felice nel mare in tempesta: al netto dei parti di ieri e di oggi, sono 1.105 i bimbi venuti al mondo quest’anno contro i 1.200 del 2019. «Chi credeva alla favola dei figli del lockdown è stato smentito dai fatti – commenta il primario Aldo Riccardi –. Le persone non scelgono di fare un figlio perché a casa non sanno cosa fare, ma si confrontano con preoccupazioni reali dal punto di vista economico e occupazionale. Non possiamo fare finta che la pandemia non abbia avuto conseguenze anche sugli aspetti emotivi: prova ne è che tra novembre e dicembre non abbiamo raccolto le nascite delle gravidanze che avrebbero dovuto iniziare a marzo».

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