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CORONAVIRUS. I PRESIDI SANITARI

Le Figlie di San Camillo in trincea con l’Asst

Il primario Marvisi: «Nella seconda ondata 50 pazienti Covid, ora l’emergenza è calata»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

13 Dicembre 2020 - 09:19

Le Figlie di San Camillo in trincea con l’Asst

Maurizio Marvisi, direttore del reparto di Medicina interna e Pneumologia, con il suo staff

CREMONA (13 dicembre 2020) - Sono ancora una ventina, tra pazienti positivi e pazienti negativizzati, ma che necessitano di riabilitazione respiratoria, i ricoveri legati all’emergenza Covid-19 presso l’istituto Figlie di San Camillo. La casa di cura cremonese anche in questa seconda ondata epidemica ha avuto un ruolo importantissimo in piena sintonia e coordinamento con l’Asst. A dettagliare questo ruolo è Maurizio Marvisi, direttore del reparto di Medicina interna e Pneumologia nel presidio di via Fabio Filzi: «Dal 9 novembre le Figlie di San Camillo hanno chiuso completamente il reparto di Medicina interna trasformandolo in reparto degenza Covid. Abbiamo creato un percorso dedicato alla movimentazione di questi pazienti. Abbiamo avuto ricoverati fino a 18 pazienti Covid, bisognosi di ossigenoterapia ad alti flussi e di ventilazione meccanica non invasiva. I pazienti in fase di stabilità che presentano danni polmonari permanenti e insufficienza respiratoria, una volta negativizzati al tampone molecolare, vengono trasferiti, sempre nell’ambito della struttura, ad un percorso di riabilitazione respiratoria. A tutt’oggi abbiamo più di 20 pazienti: 13-14 Covid positivi e 7-8 post Covid».

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