L'ANALISI
10 Dicembre 2020 - 06:47
CREMONA (10 dicembre 2020) - «Le ormai prossime festività natalizie saranno caratterizzate dal persistere della grave situazione di emergenza sanitaria a causa del Covid-19. E per orientare in modo comune le scelte delle nostre comunità cristiane, sulla base di quanto espresso dal Consiglio Permanente della Cei, la Diocesi di Cremona offre alcune indicazioni che riguardano in modo particolare le celebrazioni liturgiche». Inizia con queste parole la nota con la quale ieri il sito ufficiale della Diocesi di Cremona ha illustrato quando e come avverranno i riti del Natale.
La notte di Natale
«La celebrazione della messa della notte di Natale - si legge nella nota - è condizionata dal rispetto della norma nazionale che prevede il divieto di uscire di casa dopo le 22. Perciò può essere opportuno introdurre, anche là dove non previsto dalla consuetudine, la celebrazione della messa vespertina della Vigilia di Natale (formulario proprio) nell’orario consueto delle celebrazioni vespertine (dalle 16 fino alle 19). La messa della notte (formulario proprio) deve essere celebrata in un orario che consenta il rientro dei fedeli nelle loro abitazioni entro le 22, perciò non oltre le 20.45. Si suggerisce il suono, a festa e con moderazione, delle campane alla mezzanotte come segno e annuncio di speranza alle nostre comunità. Tale suono è fatto nel rispetto delle consuetudini ed è legittimato sia dalle norme civili che da quelle canoniche».
Il 25 dicembre
«La messa dell’aurora e quella del giorno - precisa la nota - vanno celebrate nel modo consueto. Si lascia alle singole comunità il valutare se opportuno aggiungere qualche celebrazione eucaristica all’orario festivo consueto per evitare un carico eccessivo di presenze in ragione della disponibilità di posti nei luoghi di culto.
La celebrazione del sacramento della Penitenza sia favorita non riducendo la disponibilità alla sola vigilia del Natale ma offrendo giorni ed orari più ampi e distesi per evitare il concentramento di fedeli. Si invitano sacerdoti e penitenti a rispettare le prudenti attenzioni da adottare nella celebrazione individuale della riconciliazione sacramentale, quali la celebrazione in luogo areato esterno al confessionale, l’adozione di una distanza conveniente, il ricorso a mascherine protettive, ferma restando l’assoluta attenzione alla salvaguardia del sigillo sacramentale e alla necessaria discrezione».
Anziani e malati
Per la Comunione agli anziani e agli ammalati nelle case le indicazioni prevedono che «ci si comporti con la massima prudenza: si vada solo su richiesta e previo accordo con i singoli fedeli e se opportuno con i loro familiari, indossando la mascherina e portando con sé il gel sanificante per le mani del ministro. La Santa Comunione sia fatta esclusivamente sulla mano del fedele».
Infine, è stato ribadito il divieto dell’intervento dei cori nelle celebrazioni liturgiche. È consentito, al massimo, il servizio di tre cantori «che favoriscano la dignità della celebrazione e la partecipazione dell’assemblea liturgica».
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