L'ANALISI
08 Dicembre 2020 - 07:07
CREMONA (8 dicembre 2020) - Vedere oggi i loro volti sorridenti, apre il cuore. Oggi che è possibile raccontare di Betta, 48 anni, e Attilio, 52, e del loro imminente matrimonio che arriva a riparare un anno devastato dall’incubo del Covid. La malattia li ha travolti a fine febbraio improvvisamente, dopo aver trascorso qualche giorno felice a Napoli, incuranti di quello che sarebbe arrivato a stravolgere le loro vite. «Il 26 febbraio Attilio ha iniziato a star male. Andava sempre peggio fino a quando il 2 marzo abbiamo chiamato un’ambulanza. L’ospedale di Cremona aveva esaurito i posti e lo hanno trasportato a Casalmaggiore, all’Oglio Po. Da lì, sedato e intubato, è stato trasferito al Carlo Poma di Mantova. Non ci siamo più visti fino al 29 aprile. Quando l’incubo è finito». Attilio prosegue parlando di quei circa 20 giorni di coma dove ha visto la morte in faccia. «Sembra strano, ma ho ricordi anche dei giorni da intubato. Forse ogni tanto mi svegliavo, ma ricordo che sentivo i medici intorno a me che parlavano e non erano molto ottimisti sulle mie possibilità. Invece il 17 marzo mi sono risvegliato estubato ed è iniziata la rinascita».
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