L'ANALISI
05 Dicembre 2020 - 06:59
Nelle foto del fotografo italo-argentino August Columbo, Luca Natali Stradivari
CREMONA (5 dicembre 2020) - Suona un violino immaginario, inginocchiato di fronte ai cancelli – chiusi – del Museo del Violino: Luca Natali Stradivari, il discendente più giovane del Sommo liutaio, esprime la frustrazione e la rabbia degli artisti e degli operatori dello spettacolo attraverso un silenzio provocatorio. Lo stesso silenzio in cui sono sprofondati, ormai da lunghi mesi, i teatri, gli spazi performativi e le sale da concerto. Ritratto dal fotografo italo-argentino August Columbo sotto una neve che amplifica il senso di stasi e l’assenza di suono, l’erede di Stradivari indirizza un appello muto alla politica. Come se il suo violino invisibile stesse suonando le note di un requiem per tutti coloro che patiscono le conseguenze delle decisioni che hanno congelato la musica e le arti. «Cremona, capitale della musica, non può stare a guardare – spiega il 27enne compositore e performer, che in scena si divide tra il violino e il pianoforte –. Ci hanno tolto la musica. Così io e August abbiamo condiviso l’idea di realizzare una serie di scatti fotografici che esprimono il disagio dei musicisti che, di fatto, sono stati privati del proprio strumento».
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