L'ANALISI
05 Dicembre 2020 - 07:14
SAN BASSANO (5 dicembre 2020) - «Ero convinto che le gioie fossero le belle auto, un ingaggio più alto, la fama, poi un giorno sono stato a Medjugorje e la mia vita è cambiata. Sono cambiate le priorità. Ho dato l’addio al calcio e mi sono dedicato al Signore. A voi capiterà di alzarvi per andare al lavoro magari un po’ arrabbiati o senza stimoli, ecco a me no. Io metto un piede giù dal letto e sorrido perché so che essere utile è la cosa più bella del mondo». Federico Rizzi, 39 anni nato a Pieve San Giacomo e ora residente a San Bassano, è stato calciatore per almeno quindici anni tra serie B e serie C, ma la sua vocazione è diventata diversa grazie alla fede. La sua è una storia incredibile, fatta di percorsi tortuosi ma bellissimi. È il fondatore dell’associazione Pellegrini con Gioia, che si occupa di pellegrinaggi di fede, ma anche e soprattutto di aiutare chi ha necessità. «In questo momento il Covid ha bloccato i nostri viaggi e quindi abbiamo spostato la nostra attenzione su chi ha più necessità e non potete nemmeno immaginare cosa si vede. Facciamo servizio al povero, più o meno per tutta la provincia. Portiamo generi alimentari di prima necessità. L’80% delle persone che aiutiamo è costituito da italiani. Gente che prende magari 500 euro di stipendio e ha un affitto di 400. Che ha bisogno di pasta e latte».
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