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CORONAVIRUS. IL FRONTE RSA

Visite agli anziani, dal ministero arriva il via libera

Il presidente dell’Arsac Montini contrario: «È meglio aspettare»

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

03 Dicembre 2020 - 08:14

Visite agli anziani, dal ministero arriva il via libera

CREMONA (3 dicembre 2020) - Le visite in presenza tra famigliari e ospiti delle Rsa possono riprendere: è il parere espresso dalla «Commissione per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana» istituita presso il ministero della Salute. Le proposte sono state condensate nella circolare del 30 novembre che rimette al centro della discussione la questione delicata vissuta all’interno delle strutture socio assistenziali in questi mesi. Si sollecitano esperienze tipo «la stanza degli abbracci» e si raccomanda l’utilizzo di test rapidi sui parenti prima degli incontri. Nel documento si legge che «poiché l’isolamento sociale e la solitudine rappresentano motivo di sofferenza e importanti fattori di rischio nella popolazione anziana per la sopravvivenza, lo stato di salute fisica e mentale, in particolare per depressione, ansia e decadimento cognitivo-demenza, debbono essere assicurate le visite dei parenti e dei volontari per evitare le conseguenze di un troppo severo isolamento sulla salute degli ospiti delle residenze».

«Un piano che non mi trova affatto d’accordo – afferma risoluto Walter Montini, nella duplice veste di presidente Arsac (associazione che rappresentata 30 Rsa cremonesi) e presidente della casa di riposo di Isola Dovarese –. Ci sono tre ragioni: la prima è di tipo organizzativo. Per gestire in sicurezza l’intero procedimento al quale si aggiunge il controllo degli ingressi con l’esecuzione dei tamponi e l’attesa dei risultati, serve destinare personale, togliendolo all’assistenza in un momento in cui è sempre più difficile reperire infermieri e medici». Secondo, l’aspetto della sicurezza sanitaria che va garantito ai massimi livelli e infine la questione economica: «Chi paga i test? – sottolinea Montini –. Si chiede un impegno immane alle Rsa. Nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuno, il mio parere è che sia meglio attendere che la situazione migliori e la seconda ondata passi».

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