L'ANALISI
03 Dicembre 2020 - 08:14
CREMONA (3 dicembre 2020) - Secondo i dati pubblicati dalla Regione Lombardia, il 22 novembre i contagiati in provincia di Cremona erano complessivamente 12.125 e 1.166 le vittime. Lo stesso giorno secondo l’Ats Val Padana i casi positivi erano stati un po’ meno, 11.796, mentre i decessi molti di più: 1.344. A questi si affiancavano poi 4.543 ‘guariti’ e 5.113 persone in quel momento positive. Una settimana prima, il 15 novembre, il report dell’Ats segnalava 10.792 casi complessivi, 1.321 deceduti. 5.547 guariti e 4.173 positivi. Il conteggio di Regione Lombardia attribuiva alla nostra provincia 10.049 contagiati e 1.155 vittime. Come mai queste differenze? In poche parole, a causa della differente popolazione presa in esame e del diverso criterio di valutazione dei decessi.
Contare i decessi, le persone contagiate e quelle uscite dall’incubo del Covid potrebbe sembrare al profano una cosa semplice: che scienza ci vuole? In realtà ci vuole proprio una scienza, l’epidemiologia. Ossia quella branca della medicina che studia il ritmo con cui si manifestano le malattie e le condizioni che favoriscono od ostacolano il loro sviluppo. L’Ats Val Padana ha un proprio Osservatorio epidemiologico, diretto da Paolo Ricci, che studia i fenomeni sanitari attraverso la produzione e l’utilizzo di vari indicatori. E come in ogni analisi, premesse metodologiche diverse generano risultati diversi.
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