L'ANALISI
28 Novembre 2020 - 08:29
Nicoletta Silvani
CREMONA (28 novembre 2020) - «Mi sono arresa al freddo e oggi ho chiuso la porta», dice Nicoletta Silvani del Lord Caffè. Fino a due giorni fa la porta d’ingresso al bar era spalancata, lei con un piumino indosso e una cuffia, mascherina sempre sul volto, impegnata a servire caffè. Ma dall’altro ieri le temperature non lo consentono più. Fuori dal Lord Caffè, corso Garibaldi è immerso in un’atmosfera lattiginosa, il silenzio è assordante, l’atmosfera sospesa. Eppure alla spicciolata i clienti di Nicoletta entrano, chiedono un caffè o un cappuccio d’asporto, il tempo di prepararli, una chiacchierata veloce e un arrivederci che è più di un arrivederci. «Ci sono giornate che ho i lacrimoni agli occhi — e mentre lo dice la barista dietro invitanti crostate e una torta paradiso alta e soffice a stento trattiene le lacrime —. La situazione è dura, lavorare così è zoppicare, ma sia chiaro, non mi lamento. Anzi, devo solo ringraziare i miei clienti. È per loro che sono aperta e resisto. Non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio».
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