L'ANALISI
23 Novembre 2020 - 07:12
Nicolò Govoni, 27enne cremonese guida della Ong Still I Rise
CREMONA (23 novembre 2020) - La prima scuola internazionale per bambini profughi e svantaggiati dell’Africa non è più un sogno: è a Mathare, un agglomerato di baraccopoli alla periferia di Nairobi, in Kenya. É lì che Nicolò Govoni, 27enne cremonese guida della Ong Still I Rise, dalla scorsa estate è al lavoro con altri volontari: «Ci sono voluti tre lunghissimi mesi tra piani architettonici, computo dei materiali, ricerca dell’impresa edile, contrattazione e supervisione dei lavori. Ma finalmente – annuncia – ce l’abbiamo fatta». E così a Mathare, nota per le epidemie di colera e gli episodi di violenza tra gang, sta per essere inaugurata la quarta scuola creata dal team di Govoni. Potrà accogliere fino a 150 studenti. Circa la metà saranno bambini profughi (da Somalia, Congo, Eriopia, Eritrea, Uganda) provenienti anche dai campi di Kakuma e Dadaab; l’altra metà sarà rappresentata invece da bambini keniani in difficoltà economiche e alla ricerca di una speranza concreta di potere cambiare il loro futuro.
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